Massa, 29 gennaio 2013 - Una giovane e avvenente fanciulla sta facendo indignare un intero quartiere e convincendo alcuni turisti a rivedere la loro scelta di trascorrere a Marina di Massa le vacanze prossime estive. La chiameremo “Bocca di Rosa” perché anche lei, come la protagonista della celeberrima canzone di De André, mette l’amore (profano) sopra ogni cosa.

Peccato, però, che le testimonianze di tanta passione rimangano sopra gli alberi, dietro ai cespugli, ai bordi della strada, tirandosi addosso l’ira funesta di quanti abitano davanti a quel luogo di appuntamenti a cielo aperto. Ed è questo il problema e il motivo della rivolta di quartiere: la sporcizia che quasi tutte le mattine - e in particolare modo nel weekend - i residenti della zona di San Giuseppe Vecchio trovano intorno a quel cespuglio di oleandro che la “Bocca di Rosa” nostrana ha adibito a suo personalissimo guardaroba.

"Dietro il cespuglio - racconta un uomo residente a Reggio Emilia che trascorre a Massa ogni fine-settimana - c’è di tutto. Nello scorso weekend ho visto anche uno stivale. Non capiamo perché le forze dell’ordine non impediscano lo svolgersi di questa attività senza partita Iva, in via Pisa come in ogni altri posto che sia frequentato da persone di ogni età. È una questione di decoro e di rispetto. Sorrido - prosegue l’uomo che ha chiesto di rimanere anonimo - quando ripenso a un politico massese che aveva espresso il desiderio di far diventare Marina di Massa molto simile a Forte dei Marmi: forse quel politico non sa che le aiuole a Forte dei Marmi sono verdi, rigogliose e pulite e che strade e cespugli non sono invase da carta, scatole, bottiglie e escrementi come accade, al contrario, nelle asfittiche aiole del lungomare".

Ma ad attirare le attenzioni di passanti e residenti prima ancora del cespuglio è quella sorta di "albero di Natale permanente", decorato da fazzoletti di carta e profilattico di ogni colore. A un passo dalle case e a due passi dal lungomare.

Senza esito sembrano essere stati gli appelli rivolti a polizia municipale e Asmiu: "Abbiamo chiamato entrambi - prosegue l’uomo -, ma nessuno è intervenuto tanto che, armati di guanti e palette in più di un’occasione abbiamo raccolto assorbenti, scatole, bottiglie e contenitori di bibite. Ebbene, non abbiamo più intenzione di farlo. Non è compito nostro. E ogni volta che torna a Massa ho sempre più la consapevolezza che il turista qui sia solo tollerato, sarà che io vengo da una regione in cui il turista è sacro e l’ospitalità è quasi un rito, ma certo è che la cultura dell’ospitalità non fa parte di questa terra". 

di Valentina Conte