Massa, 27 giugno 2012 - A rischio chiusura il centro recupero animali selvatici “L’assiolo” all’interno del parco del Wwf dei Ronchi: per colpa di debiti, tagli e aumento dei costi, il direttore Luca Giannelli annuncia per la fine del 2012 lo stop di un sogno durato 20 anni. 1,5 ettari di terreno, in un’oasi naturale che oggi accoglie 1400 animali di tutte le specie, tra cui numerose razze protette: i fenicotteri rosa, le aquile reali, le cicogne e naturalmente gli esemplari di tartarughe marine, curate in una speciale sezione del centro riconosciuta a livello nazionale.

Tutto questo potrebbe scomparire. 25 mila euro di debiti, infatti, pesano sulla testa del parco del Wwf, tanto che Giannelli non riesce a chiudere il bilancio. Il debito, ci racconta Giannelli, si è accumulato nel corso degli ultimi anni e i volontari, lui per primo, per mantenere in vita il parco ci hanno spesso rimesso soldi di tasca propria. Il parco del Wwf costa circa 80 mila euro l’anno, tra sale operatorie, assicurazioni, sistema di allarme, cibo per gli animali, mantenimento del verde e delle strutture.

Il parco otteneva finanziamenti sia dalla provincia di Massa Carrara che da quella di Lucca, provenienti da bandi regionali, ma la crisi ha colpito anche quel settore.Una situazione insostenibile anche per tutti i volontari e i veterinari del centro, costretti a gettare la spugna. «Molti degli animali — dice Gannelli — sono già stati trasferiti in altri centri della Toscana. Soprattutto i caprioli, i cinghiali e i barbagianni hanno trovato ricovero a Grosseto. Separarcene non è stato facile».

La storia del centro al parco del Wwf inizia 20 anni fa, nel 1993, quando i responsabili della sezione locale del Wwf iniziarono l’opera del soccorso faunistico. A quel tempo gli animali selvatici venivano curati fuori dal territorio provinciale per mancanza di una struttura locale, poi nel 1998 venne realizzato il centro autonomo che da quel giorno vide le visite di tanti bambini e scolaresche, ricercatori, esperti, veterinari, l’organizzazione di convegni, iniziative didattiche e di beneficenza.

Oggi i fornitori non sono stati saldati e Giannelli sta chiudendo l’ultimo bilancio al rosso. Rimarrà aperto, per adesso, il centro didattico, con il giardino botanico e la biblioteca naturalistica, ma anche per loro è pronto il trasloco di parte del materiale in Versilia e nel comune di Forte dei marmi. Giannelli si appella alla Regione Toscana: «Serve un po’ di linfa vitale, un aiuto per noi e per gli animali selvatici da curare».

Manuela D'Angelo