Pontremoli, 11 giugno 2012 - La questione dei cinque bambini bocciati all’Istituto Giulio Tifoni di Pontremoli ha destato grande scalpore, e non solo nel panorama della provincia di Massa Carrara. Sono state diverse infatti le testate giornalistiche nazionali che si sono interessate alla vicenda inconsueta di cui si è resa protagonista l’ormai famosa scuola di via IV Novembre. Ma non solo.

A interessarsi della vicenda è stato anche il Partito Democratico, che tramite la capogruppo in commissione Cultura della Camera Maria Coscia, rende noto che è stata presentata un’interrogazione urgente in riferimento alla vicenda. «Vorrei sapere se il Ministro Profumo non ritenga opportuno e doveroso avviare un’ispezione immediata per capire quali sono le ragioni che hanno spinto gli insegnanti, contro ogni principio pedagogico di ragionevolezza e buon senso, alla bocciatura di cinque bambini di sei anni che dovrebbero avere totalmente garantite opportunità di apprendimento e successo scolastico», ha commentato la parlamentare che ha proposto anche un’ispezione alla scuola dopo aver messo sul tavolo tutte le vicende che durante l’anno hanno interessato il Tifoni.

La notizia delle bocciature alla primaria, data in anteprima dal nostro quotidiano, sta avendo ampia eco su molti altri organi di stampa. Ieri il caso è approdato anche in televisione e oggi se ne occuperà la Rai. E piovono commenti da parte di molti lettori, per la maggior parte a favore del dirigente scolastico, Angelo Ferdani, che ha condiviso la scelta delle insegnanti: «In alcuni casi servono le bocciature, fanno maturare e restituiscono ai ragazzi il frutto di un lavoro non svolto», è il commento di un lettore.

«Per il loro bene e seguendo una normativa ministeriale che lo prevede le insegnanti hanno scelto all’unanimità di far ripetere loro l’anno — ha dichiarato il dirigente scolastico Ferdani alle agenzie stampa — Può succedere che per immaturità gli alunni abbiano bisogno di più tempo per apprendere e in questi casi è capitato. Siamo stati molto combattuti e ci dispiace ma io stesso ho fatto visita alla classe e seguito i bambini in alcune prove. Non sono capaci di scrivere una frase minima sotto dettatura. Per quel che riguarda il bambino disabile la decisione è stata presa da un gruppo di esperti, mentre per quel che riguarda gli stranieri non è stata la poca conoscenza della lingua italiana ad essere d’intralcio all’apprendimento. In alcuni casi poi, si tratta di bambini anticipatari, cioè iscritti alle elementari un anno prima degli altri».

Cè stato anche chi ha notato in questa vicenda una sorta di “razzismo” al contrario, riferito al fatto dell’indignazione provata da molti per la bocciatura del disabile. Un mix di considerazioni insomma, che hanno intasato le pagine dei quotidiani online e hanno attirato attenzione in molte parti d’Italia. I genitori di Pontremoli intanto cercano di spiegare come la loro posizione non sia contro gli insegnanti, ma contro coloro che, secondo loro, non hanno gestito al meglio le classi troppo affollate di studenti. Un futuro ancora tutto da scrivere quindi, tra pareri discordanti e opinioni confuse. Di certo c’è solo che l’Istituto Giulio Tifoni farà parlare e scrivere di sé ancora per molto.

Manuela Ribolla