Carrara, 3 giugno 2012 - “GIALLO” per la morte di un giovane. Muore a 40 anni e i familiari accusano il pronto soccorso. Leonardo Iardella, residente in via Avenza Sarzana 123, è deceduto per cause ancora da chiarire dopo essere stato visitato al pronto soccorso. La famiglia sostiene che sia stato mandato a casa due volte dai sanitari di Monterosso: per questo i fratelli hanno sporto denuncia ai carabinieri. Sarà il medico legale ora a stabilire le cause del decesso del giovane, morto la notte del primo giugno dopo aver accusato i sintomi di una probabile intossicazione che l’hanno spinto a chiedere per due volte l’aiuto dei medici. Secondo il racconto dei familiari di Iardella, Leonardo si sarebbe visto rifiutare il ricovero e sarebbe stato invitato a tornare a casa perché le sue condizioni non sarebbero state preoccupanti.
 

STRAZIANTE il racconto del fratello, Gianluca. «Leonardo si è recato una prima volta al pronto soccorso la sera del 30 maggio — spiega Gianluca Iardella —. Si sentiva male, era disidratato e aveva dei forti dolori ai reni. E’ stato trattenuto in pronto soccorso fino alla mattina, poi è stato rimandato a casa». Nonostante il lungo periodo di osservazione, i problemi per Leonardo non passano e continua a sentire dolore e a non stare bene, la moglie lo convince così a tornare in ospedale. «Mia cognata — continua il fratello — lo ha riaccompagnato al pronto soccorso attorno alle 20 del 31. Mio fratello era in stato confusionale e avrebbe avuto bisogno di essere ricoverato, ma i medici non la pensavano così. Quando le hanno detto che sarebbe dovuto tornare a casa, mia cognata ha chiamato noi familiari perché provassimo a convincere i medici a tenerlo. Ciò nonostante attorno alle 2 di notte del primo giugno mio fratello è tornato a casa e si è messo a letto. Quando sua moglie si è svegliata, attorno alle 8 del mattino, lo ha trovato morto. Non sappiamo bene quando sia successo».

 

«Leonardo — aggiunge l’altro fratello, Daniele — non doveva morire. Aveva 40 anni e non aveva problemi di salute. Dovevano tenerlo un’altra notte in osservazione». Intanto i funerali, inizialmente previsti per ieri pomeriggio, sono stati sospesi e la salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che ne ha già disposto l’autopsia. Dal pronto soccorso, invece, respingono le accuse e fanno sapere che Iardella «era in perfette condizioni di salute quando è stato mandato a casa e che niente lasciava prevedere una crisi letale».
 

Claudio Laudanna