Massa Carrara, 23 maggio 2012  - Inchiesta sul buco da oltre 200 milioni di euro alla Asl 1 di Massa (Massa Carrara): questa mattina sono state eseguite tre misure di custodia cautelare, una in carcere e due ai domiciliari.  In carcere è finito Ermanno Giannetti, ex direttore amministrativo della Asl 1. Vito Antonio Delvino, ex direttore generale della Asl, e Alessandro Scarafuggi, ex dg della stessa Azienda dal 2002 al 2007 e attuale direttore della Asl di Pistoia sono agli arresti domiciliari. Denunciate altre 11 persone. Emblematiche le parole del procuratore di Massa, Aldo Giubilaro. "L'indagine va avanti. Gli accertamenti procedono a 360 gradi per individuare, ed è altamente probabile, ulteriori forme di responsabilità". 

La convinzione del magistrato è che emergano "altri responsabili per il 'buco' dell'Asl, in concorso con i soggetti già denunciati o per reati nuovi, purché sempre relativi alla vicenda. Non è da escludere che nel confronto di altri scattino dei provvedimenti di custodia cautelare".
 

"FALSO E PECULATO" - Per Delvino e Scarafuggi l'accusa sarebbe di falso in atto pubblico, a Giannetti verrebbe contestato anche il peculato. Delvino e Giannetti - quest'ultimo licenziato dalla Asl proprio in seguito all'inchiesta, il primo dimessosi dall'incarico - risultavano finora i due soli indagati nell'inchiesta condotta dal procuratore di Massa Aldo Giubilaro e dal pm Alberto Dello Iacono e aperta nel 2010.

 

I DENUNCIATI - Per le 11 persone denunciate, le accuse, a vario titolo, sarebbero di concorso in falso in atto pubblico e peculato, e violazione alla normativa antiriciclaggio. Sono tutti imprenditori della Lunigiana. Secondo la procura, avrebbero agevolato l'ex direttore amministrativo della Asl 1 Ermanno Giannetti nella sua condotta illecita ai danni dell'Azienda. Tra loro c'è anche un Rossi ma, come ha specificato il procuratore Aldo Giubilaro, non si tratta ''del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che non è tra gli indagati''. Giubilaro ha poi precisato ''che non si sono ne' dipendenti regionali ne' altri dipendenti dell'Azienda sanitaria apuana tra gli 11 denunciati''. Il procuratore Giubilaro non esclude che a breve possano esserci nuovi risvolti dell'inchiesta. ''Questa e' soltanto una fase - ha commentato Giubilaro - Continueremo ad indagare su altri possibili responsabili di illeciti ai danni di un'azienda pubblica''.

 

IL BUCO - Riguardo al buco nei bilanci dell'Azienda sanitaria, lo stesso assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia aveva parlato di un disavanzo da 270 milioni di euro.
I controlli svolti dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria avrebbero accertato un disavanzo di 224 milioni  dal 2004 al 2009.  Nel marzo 2011 il presidente della Regione Toscana, ed ex assessore alla salute, Enrico Rossi, aveva annunciato una  richiesta di risarcimento danni, complessivamente 400 milioni di euro, a Giannetti e Delvino e alla societa' di revisione Deloitte, e chiesto chiarimenti a Scarafuggi.  Rossi ha sempre ricordato che proprio la Regione Toscana  aveva denunciato per prima il buco del bilancio della Asl di Massa. Lo stesso presidente, in una comunicazione al Consiglio  regionale della Toscana, ha confermato che il bilancio della sanita' Toscana nel 2011 e' tornato in pareggio. 

PARLA ENRICO ROSSI - ''Noi abbiamo scoperto l'ammanco - ha affermato Rossi - in fase di certificazione del bilancio, e io personalmente l'ho denunciato alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. Un caso unico''. Il governatore toscano ha anche affermato di aver valutato a suo tempo la posizione e l'eventuale richiesta di dimissioni all'ex direttore generale della Asl di Massa, Alessandro Scarafuggi (ora alla Asl di Pistoia), una delle tre persone colpite oggi da misura cautelare: ''Attendiamo le carte dalla Procura'', ha detto.

Secondo Rossi, ''se avessimo potuto avremmo gia' fatto un intervento in termini preventivi su Scarafuggi: non abbiamo potuto perche', lo ripeto, all'Asl di Pistoia Scarafuggi ha un contratto diverso, non possiamo rimuovere un dirigente quando e' in una posizione con un contratto diverso da quello durante il quale ha compiuto fatti che si ritengono non corretti. Se l'avessimo fatto, avremmo procurato un danno ulteriore alle casse della Regione Toscana, perche' ci sarebbe stata una richiesta di risarcimento danni. Adesso aspettiamo che ci giungano le carte dalla Procura della Repubblica, e poi valuteremo con l'avvocatura regionale''.