Carrara, 11 marzo 2012 - SI ERA INVAGHITO di una barista e forse respinto dalla donna perché sposato, ha tentato il suicidio ingerendo una mezza bottiglia di candeggina. Un fatto drammatico che ha visto protagonista un notissimo commercialista carrarese che ricopre anche cariche importanti in diverse società. Un fulmine a cielo sereno che ha suscitato scalpore in città perché il professionista è molto stimato e non aveva mai dato alcun segno di squilibrio in passato. Anzi, è considerato, dagli stessi colleghi, tra i commercialisti più affermati della città.

 

L’episodio è accaduto nei giorni scorsi quando il fiscalista di circa 40 anni, era stato soccorso dai medici e trasportato all’ospedale perché aveva ingerito pare volontariamente una quantità piuttosto massiccia di candeggina. Da quanto si è appreso sembra che l’uomo da alcuni mesi appariva trasformato nel carattere e il suo turbamento sarebbe stato originato da una sorta di innamoramento fulmineo nei riguardi di una barista. Nessuna relazione clandestina, ma solo un «debole» verso la giovane ragazza che col passare dei giorni si è fatto sempre più accentuato.

 


E sarebbe stata la stessa moglie del commercialista ad accorgersi che qualcosa era cambiato nelle abitudini e nella vita privata dell’uomo. Capire i motivi di questi comportamenti anomali da parte del marito non è stato difficile, per la donna.
 

 

La scintilla sarebbe scoccata all’ora del caffé, di prima mattina quando la giovane era in servizio al bar. Così sarebbero iniziati degli sguardi ammiccanti e una frequentazione assidua del locale dove lavora la ragazza che mai avrebbe fatto intendere di voler corrispondere il corteggiamento, tra l’altro galante e mai trasceso in comportamenti maleducati. Il commercialista è stato salvato in extremis, grazie ad una lavanda gastrica e, soprattutto, al fatto che sia stato soccorso velocemente. Appena in tempo.

Guido Baccicalupi