Massa Carrara, 14 febbraio 2012 - Centinaia e centinaia di fotografie, decine e decine di filmati. Immagini nitide che raccontano il pomeriggio di tensione e la serata di violenza vissute in piazza Garibaldi, in via Democrazia, in Galleria da Vinci. Scatti fotografici e video sono, da tre giorni, al vaglio degli uomini della ‘scientifica’ e della Digos, decisi a non lasciare impunita la violenza di sabato. Anche i carabinieri stanno indagando, dopo aver raccolto alcune denunce. Sugli scontri avvenuti all’arrivo del corteo di Casapound ci sono le testimonianze dei poliziotti che stavano scortando i militanti in piazza Garibaldi, ma le forze dell’ordine potrebbero avere anche alcuni filmati «interessanti» anche sugli scontri accaduti a manifestazione conclusa.

 

Nonostante il riserbo scelto dalle forze dell’ordine, già si sa che fioccheranno le denunce. Del resto, al di là delle ragioni dei manifestanti e dei contromanifestanti, c’è la legge da far rispettare e che in merito a quanto accaduto sabato scorso — tra cazzotti, calci, spray urticanti, bastoni, cinghie, cacciaviti ed estintori, feriti e ricoverati in ospedale — ipotizza numerosi reati: manifestazione non autorizzata, oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni, violenza, danneggiamenti, minacce e ingiurie. Intanto, è rovente la polemica politica.

 

Le dichiarazioni del segretario provinciale di Prc, Pier Paolo Marchi hanno scatenato reazioni dure. E così, c’è chi, come Gioventù Italiana, accusa Marchi di essere «colluso con i violenti» e gli chiede di rassegnare le dimissioni da consigliere comunale per «avere appoggiato una manifestazione illegale». Spiega Gioventù Italiana: «I militanti di Fn — a cui è andata anche la solidarietà di CasaPound — hanno difeso la loro incolumità fisica e la loro sede, al contrario dei manifestanti appoggiati proprio dal consigliere, che la violenza l’hanno usata tutto il pomeriggio per intimidire e col chiaro intento di sfasciare una sede (pagata con l’affitto, non come quella di via Stradella) e di mandare qualcuno all’ospedale, salvo poi fare le vittime e lamentarsi, come da tradizione.

 

Se c’è qualcuno che ha tenuto un basso profilo rinunciando anche al proprio banchetto, autorizzato il 24 gennaio per l’11 febbraio (ben venti giorni fa), è proprio Fn, a cui esprimiamo solidarietà. A fronte delle decine di sassi, arance, petardi, bottiglie e uova che ci sono giunte addosso chiediamo: gli esponenti di sinistra cosa cercavano? Forse la mira». Anche Stefano Benedetti (PdL) chiede che Marchi venga sospeso e censurato, mentre l’onorevole Lucio Barani presenterà un’ interpellanza parlamentare affinché «queste cose non accadano più e possano essere accertate eventuali responsabilità delle istituzioni e degli organi preposti a garantire l’ordine pubblico, anche per evitare una folle, ma possibile, degenerazione della situazione.

 

Voler far passare gli aggressori per aggrediti è un atto di vigliaccheria tipico della sinistra che non solo non rispetta le idee altrui, ma continua a nascondere la tragedia delle foibe, impedendo lo svolgimento delle commemorazioni». Infine Alessandro Amorese, che chiede al sindaco di presentare il conto dei danni «a coloro che pensano di dare lezioni di democrazia ma che erano a fianco di chi ha bloccato la città, insieme a violenti e devastatori. Anche perché alcuni di questi signori — conclude — fanno parte della sua maggioranza».