Massa, 8 novembre 2010 - L’INTERA area di Lavacchio, abitato compreso, è classificata, dal piano strutturale adottato nel luglio 2009, a “pericolosità geomorfologica elevata”. Si tratta di aree «in cui sono presenti fenomeni quiescenti con indicatori geomorfologici precursori di fenomeni di instabilità che fanno prevedere attivazioni o riattivazioni di movimenti di massa di media intensità; aree con evidenze di instabilità connesse alla giacitura, all’acclività, alla litologia, alla presenza di acque superficiali e sotterranee, a intensi fenomeni erosivi e a processi accertati di degrado antropico». La descrizione, sicuramente tecnica ma chiarissima per chiunque abbia visto che cosa è accaduto domenica 31 ottobre, è contenuta nel quadro conoscitivo geologico del piano strutturale, elaborato dai geologi Pietro Manfredi e Andrea Piccinini e disponibile sul web del Comune. Del resto l’assessore alla protezione civile del Comune Loreno Vivoli lo aveva dichiarato: si conosce la situazione, mancano risorse per intervenire. La lettura è comunque istruttiva e inquietante: descrive le criticità di tutte le frazioni montane — allarma in particolare la descrizione di Forno — dal punto di vista anche del dissesto geologico-idrogeologico e le evidenzia nella carta geologica geomorfologica definendo le classi di pericolosità geomorfologica (da G.1 bassa a G.4 molto elevata) e sismica locale (da S1 bassa a S4 molto elevata).

 


RIASSUMIAMO alcune informazioni sul versante della Brugiana interessato dai disastri e dalla tragedia di questi giorni. Salendo da Ortola, il primo abitato è Castagnetola: in tutto il paese «non ci sono indizi di instabilità», dice la relazione del febbraio 2009, a eccezione delle pareti del Fosso Colombera che è in fase erosiva. Alla destra del Fosso Colombera, in prossimità del tornante, c’è la frazione della Frangola: «Non sono stati rinvenuti indizi di instabilità». Le due frazioni sono nella classe di pericolosità geomorfologica media G.2. A monte di Castagnetola c’è Lavacchio: alla tragedia delle due morti, si aggiunge una situazione che continua a far paura, con un totale 21 persone evacuate (le ultime quattro proprio ieri). «Su tale versante sono numerosi gli indizi di instabilità, anche se di modesta entità — scrivono i geologi —, dovuti a fenomeni di ruscellamento incontrollato e a una generale insufficiente regimazione idraulica operata in seguito ai numerosi recenti interventi edilizi che hanno sensibilmente alterato il già precario equilibrio idrogeologico preesistente».

 

E proseguono: «Tutto il versante a monte del paese di Lavacchio, compreso il paese stesso, rientra nella classe G.3b a pericolosità geomorfologica elevata a causa del repentino aumento della pendenza media del versante che raggiunge valori del 50-60% e delle cattive condizioni generali di regimazione idraulica in cui versa» con «pericolosità sismica S3 (pericolosità sismica locale elevata)». Salendo, si arriva a Bergiola Maggiore, dove sono state evacuate in questi giorni almeno tre case: «Le condizioni geomorfologiche del versante su cui sorge il paese, spesso aggravate da insufficienti opere di regimazione idraulica, e gli evidenti indizi di movimenti gravitativi avvenuti nel passato (con ogni probabilità tutto il paese sorge su un accumulo di frana), ci hanno indotti ad inserire l’intera area di affioramento della placca detritica in classe G.3b a pericolosità geomorfologica elevata mentre l’area dove ha sede la scuola oltre a tutta un’ampia fascia che corre lungo il Fosso di Bargana classe di pericolosità geomorfologica molto elevata (G.4)». La pericolosità sismica locale è S3 (elevata) e addirittira S4 molto elevata alla destra del Fosso di Bargana «per movimenti franosi attivi».

 


SUL FRONTE delle inchieste aperte dalla magistratura per disastro e omicidio colposi, sia per Lavacchio (indagano i carabinieri) che per Mirteto (procede la squadra molbile) le novità potranno arrivare solo dalle relazioni dei consulenti tecnici d’ufficio attese per mercoledì. Le zone di Lavacchio e Montalbano sono illuminate con le fotoelettriche nelle ore notturne. A Lavacchio, dove il pericolo è ancora presente sta intervenendo la Provincia che ha avuto l’autorizzazione dalla Procura alla messa in sicurezza dell’area sequestrata.