Massa, 21 settembre 2010 - Si è svolta ieri mattina l’attesa Conferenza dei Servizi su Cava Fornace, chiamata a valutare e ad esprimersi sulla compatibilità ambientale del progetto di maxi-discarica presentato da Programma Ambiente Apuane. Il progetto è quello che prevede, lo ricordiamo, la formazione di una discarica da oltre 1 milione di metri cubi, da riempire non soltanto con marmettola, ma anche con altri rifiuti speciali, non pericolosi.

 

L’incontro è stato a porte chiuse, vi hanno preso parte le province di Massa-Carrara e di Lucca, i Comuni di Montignoso e Pietrasanta, la Regione Toscana, l’Asl di Massa-Carrara, l’Arpat e l’Anpil del lago di Porta. Dopo un’approfondita discussione, incentrata sui codici richiesti (dieci), la conferenza ha accolto le indicazioni congiunte dei Comuni interessati, che hanno ribadito la strategicità dell’impianto per il conferimento della marmettola e quindi ha valutato sostenibile il progetto di completamento della discarica ed il conferimento dei rifiuti speciali non pericolosi limitatamente a quelli precedentemente autorizzati (cinque), con un’ulteriore limitazione sui fanghi di dragaggio.

 

È stato comunque chiarito che per entrambi i Comuni, prima delle successive fasi che autorizzeranno gli interventi, dovranno essere conclusi i procedimenti di variante urbanistica attualmente aperti. Il percorso prevede ora che venga formalizzata la valutazione di impatto ambientale come emerso dalla conferenza e che si proceda successivamente all’autorizzazione integrata ambientale prevista per gli impianti di questo tipo.

 

La conferenza ha dovuto tener conto dell’Inchiesta Pubblica e dei pareri istruttori rilasciati da altri importanti Enti, come quello della Direzione Generale delle Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana che pare avesse già espresso parere negativo sull’eventuale conferimento di ulteriori tipologie di rifiuti nella discarica, almeno secondo quanto dichiarato dal Comitato cittadino contro la riclassificazione di cava fornace.

 

"Aspettiamo — dichiara il comitato che naturalmente non ha preso parte alla conferenza dei servizi — di visionare il verbale stilato dalla conferenza per verificare con i nostri occhi quale è stata la posizione ufficiale dell’amministrazione comunale all’interno della conferenza. Di certo non potranno essere state ignorate le conclusioni finali dell’inchiesta pubblica, o quanto più volte sostenuto dall’Anpil, né ci auguriamo che siano rimaste inascoltate le richieste dei cittadini di Montignoso, che non vogliono sul loro territorio una bomba ecologica quale è e diverrebbe ancor più cava Fornace".