Carrara, 3 febbraio 2010 - Spacciandosi per turisti, i ladri hanno fatto «irruzione» ieri mattina nella cava-scuola di Fantiscritti e l’hanno svaligiata. Approfittando di un attimo di assenza dei titolari, i malviventi hanno portato via oggetti in marmo e sculture in mostra. Un atto vigliaccio ai danni di un laboratorio artistico che è mèta di tanti turisti e fiore all’occhiello del bacino di Fantiscritti. E’ stata la scultrice Franca Giorgi che gestisce la cava-scuola dopo un accordo con il Comune, ad avvertire polizia e carabinieri che hanno compiuto un sopralluogo a caccia di indizi utili per le indagini.

Sono state anche fermate diverse auto sospette e si pensa che i ladri abbiano utilizzato lo stratagemma del falso turista per piazzare il colpo dopo aver magari effettuato una 'visita' fasulla legata più che altro a capire le abitudini dei titolari. Nell’ex cava venivano organizzati corsi di avviamento al lavoro apprendendo le tecniche di taglio con filo elicoidale: poi l’avvento del filo diamantato e la chiusura della scuola. Ora il laboratorio è gestito in maniera privata e offre ugualmente la possibilità di imparare le varie tecniche della scultura.
 

Franca Giorgi, che ha frequentatao l’Accademia di Belle Arti e l’Istituto del marmo «Pietro Tacca», realizza opere in marmo di qualsiasi dimensione e la felice collocazione del laboratorio, nel cuore dei bacini marmiferi, offre anche l’opportunità di un raffronto diretto con persone che arrivano da tutto il mondo. Ma ieri mattina si sono mescolati anche i ladri che ignobilmente hanno depredato il laboratorio asportando oggetti realizzati dalla stessa scultrice. La cava-scuola è ubicata in via Fantisritti 1 a 300 metri a monte dei Ponti di Vara. Il laboratorio artistico inoltre fornisce gratuitamente tutte le informazioni sulla tecnica di scultura per capire come da un pezzo di marmo grezzo sia possibile ricavare opere di natura figurativa oppure astratta. Inoltre è possibile apprendere, attraverso l’utilizzo di macchinari, la realizzazione di piccoli oggetti quali posaceneri, vasetti, piatti esposti nel negozio.
 

Gli investigatori puntano su una banda specializzata in furti su commissione e non si esclude che gli oggetti in marmo trafugati vengano riciclati sul mercato nero. Sono state diramate le ricerche anche in altre zone artistiche della Toscana mentre sono al vaglio le posizioni di alcuni giovani sospetti visti aggirarsi da giorni nei paraggi dei Ponti di Vara. Si reclama anche una maggior vigilanza e l’installazione di telecamere per scoraggiare i malintenzionati. Negli ultimi tempi si sono registrati diversi furti nelle cave.