Montignoso, 2 gennaio 2009 - Ri-esonda il Fescione: dopo il disastro della notte di Natale, il torrente si è di nuovo ricavato una... cassa di espansione all’altezza della tombatura al confine tra Massa e Montignoso, allagando l’intera area e costringendo, nel pomeriggio di ieri a partire dalle 17 circa, alla chiusura di via Marina, il tratto finale della via Intercomunale tra i due viali, e di un lungo pezzo del lungomare.

I vigili urbani di Montignoso hanno regolato il traffico, intenso, da e per la Versilia ma inevitabilmente sul viale interno si sono create delle “code”. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con una idrovora, per abbassare il livello delle acque, oltre a volontari della protezione civile, a personale della Provincia (che ha la competenza sul corso d’acqua) e dei Comuni di Massa e di Montignoso. In serata poco dopo le 20 il viale Lungomare è stato riaperto, mentre rimane chiuso viale Marina per consentire il rapido intervento dei vigili del fuoco in caso di nuova necessità.

 

Un’emergenza diventata, ormai, “normale” quella alla tombatura del Fescione: nella notte di Natale il torrente si era riversato nel seminterrato dell’Undulna, causando gravi danni alle Terme della Versilia. Ieri il livello dell’acqua è tornato ad innalzarsi, confermando — se mai ce ne fosse stato bisogno — l’inadeguatezza della condotta forzata che riceve le acque del Canalmagro - Fescione per portarle, attraverso una tubatura, fino al fiume Versilia.

"Sin dalla mattina — racconta Bruno Giampaoli, presidente di Italia Nostra di Massa e Montignoso — è apparso chiaro che avremmo di nuovo assistito ad un disastro annunciato. Nei paraggi della tombatura sostavano, in attesa degli eventi, alcuni vigili di Montignoso e funzionari della Provincia. Le acque del canale erano piene di rifiuti di ogni tipo. Sono ripassato alle 17, a esondazione ormai avvenuta, e c’era il caos: viale Lungomare chiuso da prima del fiume Versilia fino a a via Fescione, traffico deviato sul viale interno, ovviamente congestionato. Tutto per mettere due tubi e un’idrovora: mi chiedo se non era possibile intervenire prima, preparando un ponteggio per evitare di interrompere il viale Lungomare. Faremo una segnalazione a Bertolaso e alla procura".

 

Il presidente di Italia Nostra, all’unisono con il presidente del Wwf Gianluca Giannelli, anche lui presente sul posto sin da ieri mattina, giudica grave l’accaduto: «Dopo la nostra denuncia di pochi giorni fa — aggiunge Giampaoli —, avevamo sperato in un solerte intervento della Provincia o comunque delle istituzioni preposte alla tutela del territorio. Sarebbe stato necessario rimuovere almeno i rifiuti che galleggiano davanti alla tombatura, che poi sono quelli che spinti dalla corrente vanno ad intasare la condotta alluvionando tutta la zona, ma purtroppo anche questa semplice operazione non è stata fatta: tra i rifiuti, stamani (ieri, ndr) abbiamo notato persino la carcassa di una bicicletta che avevamo già visto in precedenza sulle sponde del canale».

Italia Nostra e il Wwf ribadiscono che «è inutile intervenire nell’emergenza solo per salvare il salvabile ma è necessaria una seria manutenzione dei corsi d’acqua con la costante pulizia degli argini. Inoltrem, come già chiesto infinite volte, questa tombatura pericolosa va eliminata subito e a breve termine va bonificata la Buca degli Sforza, cassa naturale di espansione del Canalmagro Fescione e del fosso del Sale, altrimenti ad ogni temporale rimarrà il pericolo».