Carrara 24 novembre 2009 - Gli sfortunati eventi che caratterizzarono la stagione sportiva 2007 / 2008 della Us Massese Calcio 1919 pare non abbiano termine e proseguono con un’inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, per un giro di partite 'truccate' sulle quali sarebbero stati scommessi fiumi di soldi.

 

Nove le persone arrestate — pare che al momento nessun dirigente o giocatore della Massese sia indagato — e otto le partite finite al centro delle indagini, due delle quali riguardano il club apuano che all’epoca militava nel campionato di serie C1 girone B: Massese-Taranto 0-4 del 6 aprile 2008 (30ª giornata) e Arezzo-Massese 2-0 del 27 aprile 2008 (34ª giornata). La stagione per i bianconeri si concluse con una salvezza diretta conquistata nelle ultime giornate e agevolata anche dai punti di penalizzazione che furono sanzionati al Lanciano per irregolarità amministrative.

 

La Massese terminò il campionato a 40 punti, insieme a Potenza e Sambenedettese, al termine di una stagione a due facce: nella prima parte i bianconeri stazionarono stabilmente a ridosso della zona play-off mentre nella seconda, da gennaio in poi, quando la società decise di smembrare mezza squadra cedendo gli elementi più rappresentativi per far cassa e fronteggiare una situazione debitoria che stava assumendo proporzioni consistenti, iniziarono una lenta e progressiva discesa verso le posizione più basse della classifica.
 

 

"Non so assolutamente niente e non ho avuto contatti con nessuno — dice l’allora presidente Nicola Ferrara —. Non scherziamo, sono estraneo a questa vicenda". Corrono sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni rilasciate dall’ex vice presidente Luca Pagliarini: "Non abbiano nulla a che fare con questa inchiesta. Sono conviNto che la Massese ne uscirà senza conseguenze". "Se sono state rilevate delle responsabilità è bene che vengano alla luce — esordisce l’ex tecnico Agenore Maurizi — in modo da rivalutare la mia posizione a Massa, soprattutto dopo la partita persa con il Taranto in cui fui contestato in maniera pesante dalla tifoseria".

 

"Non mi sono accorto di niente — spiega l’ex capitano bianconero Patrizio Billio —. Ho dato il massimo per raggiungere la salvezza. Guai se mi fossi accorto di una cosa de genere". Fra i tifosi, comunque, serpeggia il malumore perché temono che la giustizia sportiva si possa nuovamente accanire sulla nuova società. "Non credo che ci possano essere delle conseguenze — asserisce il vice presidente Alfio Rossi — perché abbiamo rilevato la società da un fallimento. Comunque domani (oggi per chi legge, ndr) ci attiveremo e andremo in Federazione per avere dei chiarimenti. Noi non abbiamo alcuna responsabilità, eventualmente ne risponderanno personalmente gli indagati".