{{IMG_SX}}Massa Carrara, 15 luglio 2009 - TAGOFEST, cultura e i vigili urbani: la rivolta corre in rete. E’ attraverso internet che è stata lanciata una raccolta di firme per far sentire all’amministrazione una voce diversa, quella dei tanti — e non si tratta solo di giovani — che apprezzano le iniziative del TagoMago, il locale di via Stradella a Ronchi che da sempre ospita manifestazioni culturali d’alto livello specie nel campo della musica, offrendo gratuitamente concerti sia di gruppi internazionali affermati che di gruppi emergenti locali.

 

E’ stato così che persone di diversa “storia” si sono unite nel sottoscrive una lettera aperta che è una denuncia durissima: «Qualche sabato fa, verso l’una di notte, molti di noi erano al TagoMago per il TagoFest, festival delle etichette indipendenti, assieme a moltissime altre persone, quando gli agenti municipali hanno costretto il locale a chiudere, per mancanza di autorizzazione e musica troppo alta». La vicenda è nota ed è già stata riferita in cronaca. «In effetti il TagoFest — ammettono i sostenitori —, che ha visto la partecipazione di persone provenienti da tutta Italia (di quale altra iniziativa culturale massese si può dire lo stesso?) ha creato non pochi disagi a via Stradella. Il punto è però un altro: vale la pena far subire questi inevitabili disagi (la Notte Bianca non ne ha forse creati, i concerti in piazza Mercurio pure ne creeranno...) per due o tre giorni? Noi crediamo di sì». Il TagoFest è una festa della cultura off, senza marchi e senza simboli: sul palco si alternano personaggi provenienti dai centri sociali con turnisti jazz di prim’ordine, mentre fra il pubblico trovi lo studente appassionato di musica, il 18enne in cerca di qualcoso di nuovo da ascoltare, il quarantenne informato. «Tutte queste persone — sottolinea la lettera — trovano nel TagoFest ciò che da anni si era perso: la voglia di stare insieme, di appartenenza. Crediamo, inoltre, che ben rappresenti il fatto che la cultura è, per sua natura, molteplice e non omologabile. E’ perciò realtà da valorizzare e sostenere. Crediamo che la sinistra possa ripartire anche da questo: dalle fanzine, dall’autoproduzione, da una fruizione della cultura non mercificata».

 

LA PROTESTA assume un tono politico: «Crediamo che un’amministrazione di sinistra che si muova contro questo genere di cultura non possa sopravvivere. L’altra sera al TagoMago c’erano molti ragazzi e ragazze che noi vediamo come la nuova speranza per ricostruire una società con valori diversi da quelli dell’omologazione e del profitto a tutti i costi. Speriamo che il prossimo anno l’amministrazione si dimostri più attenta a questa iniziativa e sia essa stessa a convocare il TagoMago per chiedergli di organizzare il festival col patrocinio del Comune. Quest’anno, invece, la domanda di partecipazione del TagoFest all’estate massese non è stata neanche presa in considerazione. E non si accampi la scusa della mancanza di fondi. Come si è visto il TagoFest vive anche senza contributi pubblici». La politica di mandare i vigili urbani e far chiudere locali «è la stessa che ha fatto sloggiare Arezzo Wave e tante altre iniziative culturali in molti luoghi del mondo, solo perché “disturbavano”. Sembra quasi vi sia un disegno che miri a normare il genere di divertimento concesso ai giovani: alcuni locali sono sotto pressione, altri possono liberamente tenere aperto. Ma le controculture sono riuscite ad influenzare e modificare la società nonostante i tentativi di metterle a tacere. Noi siamo accanto al TagoMago, accanto a quelle culture giovanili che propongono un modello di società diverso da quello del Grande Fratello, di Uomini e Donne, di Amici, di X- Factor: veline e “papi”».

 

Tra le prime adesioni: Riccardo Bellé, Monica Del Padrone, Gianmaria Lenelli, Massimiliano Ferro, Ilaria Barelli, Luca Rossi, Francesca Innocenti, Ilaria Tarabella, Roberto Faina, Ilaria Cavazzuti, Giuseppe Orofino, Gino Buratti, Luana Bertocchi, Riccardo Mannella, Alessio Martinez, Anna Tongiani, Fiore Gallini, Silvia Franci, Bini Mirko Andrea, Jessica Maghelli, Marco Guglielmo, Luca Bellucci, Tommaso Rosa, Simone Giannelli, Ivan Carozzi, Lorenza Macciò, Simona Marziani, Maurizio Gentili, Alessandro Conti, Sara Andreoni, Massimo Fruzzetti, Martin Cherubini, Maria Del Giudice, Andrea Cherubini, Andrea Vignali, Sergio Pucciarelli, Francesco Bacci, Roberto Trombella e Laura Mosti.