{{IMG_SX}}Carrara, 7 giugno 2008 - "Carrara e la Spagna potrebbero sembrare, a prima vista, due realtà totalmente estranee, ma è sufficiente sfogliare le pagine della nostra storia per renderci conto che sono molti i carraresi che hanno intrattenuto, ed intrattengono tutt’oggi, rapporti con la penisola iberica. Una terra, questa, in cui hanno trovato un contesto ideale per vivere e lavorare e in cui molti di loro hanno ottenuto stimati riconoscimenti per le brillanti carriere personali e professionali percorse. 

 

Tra questi in particolare, ritengo doveroso citare il nome della professoressa Gloria Guidotti, eclettica studiosa di origine carrarese il cui destino si è intrecciato con la cultura spagnola e la cui storia merita di essere riportata poiché rappresenta appieno l'esempio di una donna che si è fatta da sola

 

Figlia di Guido Guidotti, rappresentante di articoli elettrici, e di Gina Ruini, Gloria nacque a Carrara nell’agosto del 1939; trascorse qui la propria infanzia e, sempre a Carrara, mosse i primi passi all’interno del mondo scolastico, frequentando dapprima l’asilo del Cappelletto e portando a termine gli studi elementari.

 

Concluse le scuole primarie, Gloria e la sua famiglia si trasferirono a Lido di Camaiore, cittadina che da allora divenne sua stabile dimora e nella quale cominciò la sua vita da studentessa pendolare. Iscrittasi alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa, Gloria si dedicò agli studi di Lingua e Letteratura Spagnola, frequentando i corsi impartiti nel Dipartimento di Romanistica dove, nel 1964, conseguì la laurea con l’emerito professor Guido Mancini, discutendo una tesi su 'La Vita di San Ignazio di Loyola e la Storia dello Scisma d’Inghilterra di Pedro de Ribadeneyra'. 

 

Dopo un breve periodo di assistentato presso il dipartimento, la Guidotti ottenne, a metà degli anni ‘60, l’incarico di lettrice di italiano a Bilbao e, subito dopo, quello di insegnante di lingua e cultura italiana presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, città nella quale, oltre ad incontrare il futuro marito, intraprese il cammino di quella che sarebbe diventata una prestigiosa carriera accademica, ricoprendo la cattedra di Letteratura Italiana della Facoltà di Filologia dell’Università Complutense di Madrid e animando attivamente il dibattito culturale italo-spagnolo con la partecipazione a congressi internazionali di italianistica e la compilazione di studi filologico-letterari.

 

Proprio questi ultimi sono stati oggetto, lo scorso 31 ottobre, di un omaggio-ricordo da parte dell’Università Complutense in occasione della presentazione del libro 'Filologia e Cultura tra Spagna e Italia' (edizioni ETS), una miscellanea che costituisce la prova tangibile del ponte letterario tra Italia e Spagna costruito dalla Guidotti durante gli anni e che i curatori hanno voluto entusiasticamente pubblicare nella sua patria d’origine.

 

Al convegno di Madrid sono intervenuti, oltre ai collaboratori dell’opera, il marito Arturo Merino Bartrina e i colleghi della facoltà spagnola presso la quale la professoressa Guidotti aveva insegnato: il professor Dámaso López García, decano della Facoltà di Filologia, la direttrice del dipartimento di Italianistica, professoressa Aurora Conde Muñoz, la professoressa María Hernández Estéban; erano inoltre presenti molti colleghi italiani dell’università e dell’Istituto Italiano di Cultura che ebbero l’opportunità di studiare e lavorare con Gloria come la professoressa Caterina Marrone, la professoressa Blanca Periñan ed il professor Giuseppe Di Stefano.

 

Il volume, composto da 19 monografie, rivela quanto fossero ampi i suoi interessi e sorprende per il labor limae che si cela dietro ogni saggio, frutto di una documentatissima ricerca, esposto con un lessico preciso e specifico e caratterizzato dalla forte presenza dell’autrice nel portare avanti saldamente il proprio discorso. 

 

In essi si parla di Machiavelli, di Pietro l’Aretino, di Umberto Eco; vengono esaminate questioni di tipo lessicografico, si affrontano temi di carattere religioso, ci si occupa di traduzioni di opere letterarie dall’italiano al castigliano, fino ad arrivare alla letteratura culinaria, un campo al quale Gloria, da buona “carrarina”, amava dedicarsi.

 

Chi scrive, oggi, rimpiange di non averla conosciuta, così come la rimpiangono i colleghi che, durante l’incontro, ne hanno lodato le qualità intellettuali e le doti umane e ne hanno espresso il dolore per la sua prematura scomparsa avvenuta 4 anni fa. 

 

Detto questo, non vorrei che l’immagine di Gloria assumesse oggi dei contorni dal sapore malinconico, ma fosse, al contrario, un’occasione preziosa per ricordare con affetto una nostra concittadina che con la sua attività di studiosa ha onorato la città che le ha dato i natali.

 

Ringrazio di cuore l'avvocato Arturo Merino Bartrina, marito di Gloria, e del figlio Marco, per la generosità con cui si sono prodigati nel fornirmi informazioni preziose e nel mettere a mia completa disposizione del materiale a loro molto caro".