2008-05-20
di MASSIMO BINELLI
— CARRARA —
SE TROVARE CASA è un problema serio, tra poco potrebbe diventare complicato persino trovare… l’eterna dimora! L’argomento è da scongiuri, ma l’allarme rischia di trasformarsi in un’emergenza, dunque... parliamone. Certo, potremmo augurarci di campare il più a lungo possibile, però i numeri, almeno per ora, non mentono. Intanto vediamo sùbito «quanto si muore» a Carrara. Nel 2007 ci sono stati 787 decessi, che hanno «prodotto» 485 salme (62% del totale), indirizzate a uno dei 13 cimiteri cittadini (294 in loculi e 191 nelle terre), e 302 ceneri (38%), ripartite tra i cimiteri (260) e il domicilio dei congiunti (42). Turigliano è il camposanto che sopporta il carico maggiore, pari al 73% dei movimenti; Marcognano il 12%; Fontia e Fossola il 5% e i paesi a monte (9 cimiteri) assorbono il rimanente 10%.

DA UN ANNO, la gestione dei cimiteri è passata ad Apuafarma, che sta via via caricando sul proprio sistema informativo i dati storici. Ciò ha già consentito di elaborare statistiche e previsioni, che troviamo nella tabella. «Secondo le nostre analisi — afferma il direttore Giuseppe Trombetti, coadiuvato dal caposervizio Giuseppe Brizzi — la situazione più grave riguarda Turigliano, la cui capienza si esaurirà in poco più di un anno. Per tale ragione, abbiamo già redatto un progetto per la costruzione di circa 200 loculi, 100 ossari e una decina di cappelle private, il cui costo, stimato in un milione di euro, verrà autofinanziato da Apuafarma. La condizione è critica anche a Fontia, Noceto, Castelpoggio e Colonnata, cimiteri esauriti, nei quali gli interventi strutturali sono più complessi, pertanto occorrono soluzioni intermedie che consentano di non interrompere il servizio. Pure Fossola e Sorgnano — aggiunge — sono esauriti, ma le soluzioni ai problemi di capienza appaiono più a portata di mano. Gragnana, Miseglia, Codena, Bedizzano e Bergiola hanno ancora capienza, sebbene la “movimentazione” in questi paesi sia molto bassa. Marcognano merita un discorso a parte, perché il pregio delle opere monumentali del camposanto richiede interventi specifici. In ogni caso – è la conclusione – nuove edificazioni saranno necessarie in tutti i cimiteri non oltre il 2015, una data non molto lontana, considerati i tempi della burocrazia».

AD APUAFARMA il Comune ha affidato gestione e manutenzione dei 13 cimiteri, immobili e attrezzature annesse. Il principio dell’affidamento è che l’azienda, a fronte dei ricavi dei servizi, gestisca i costi del personale (ha preso in carico due amministrativi, due custodi e nove operai e ha assunto sei persone, garantendo così anche reperibilità e presenza nei festivi) e gli interventi edilizi necessari entro le attuali cinte murarie. Il Comune si è riservato di intervenire negli ampliamenti delle aree cimiteriali e in quegli interventi che, per portata tecnica ed economica, non possano essere sopportati da Apuafarma.
«Da quando abbiamo preso in carico la gestione cimiteriale – dice Trombetti – sono state snellite le procedure amministrative di concessione e autorizzazione a favore dei cittadini e, soprattutto, è stata attuata la revisione delle tariffe. Poi sono state informatizzate l’anagrafe cimiteriale e quella dei contratti di luci votiva e ciò, d’ora in poi, consentirà di analizzare lo storico e di programmare al meglio le scelte gestionali future». Infine una riflessione sulla pratica delle cremazioni, una tendenza definita «irreversibilmente in aumento». «La gran parte dei nostri incassi – puntualizza Trombetti – deriva dalla vendita di loculi, pertanto la scelta, pur civilissima, della cremazione comporta un calo costante delle nostre entrate, fenomeno che imporrà, nei prossimi anni, nuove riflessioni». E quindi, c’è da supporre, causerà un aumento dei costi