Dare calci ad un pallone avvolti... in un pallone / VIDEO

Il calcio diventa spettacolo: debutto a Massa per lo zorb soccer

La partita di zorb soccer a Massa

La partita di zorb soccer a Massa

Massa, 27 marzo 2015  - Lo zorb  soccer è arrivato in città. Domenica scorsa si è tenuto al campo di calcetto «Il lago» di Marina di Massa un evento sportivo piuttosto singolare al quale hanno partecipato più di un centinaio di persone. Una partita di calcetto a 5 con un’unica particolarità: giocatori circondati da un air bag di un metro e mezzo di diametro. Inutile sottolineare quanto divertente possa essere giocare o anche solo assistere ad un game: a momenti squisitamente calcistici si aggiungono poderosi contrasti degni di una partita di rugby.

Ma chi ha importato a Massa questo nuovo trend d’oltreoceano? Ken e Chappo alias Andrea Mosti e Pietro Del Fiandra, i due youtubers massesi che dopo essere stati fra i creatori del ‘Massa comics’, aver riempito Marina di zombie e averci intrattenuti con animazioni d’ogni genere, adesso si tuffano in questa nuova rimbalzante avventura. Le zorb ball nascono nei primi anni ‘70 quando vengono prodotte le prime palle per criceto: in plastica rigida trasparente, permettono all’animale di girovagare per casa senza che si tema per la sua incolumità. Nei primi anni ‘90 si pensò a delle possibili applicazioni umane ed ecco che l’idea delle Zorb prese piede.

«Al momento - spiega Mosti - esistono diverse forme di zorb e di bubble sports, noi abbiamo i modelli che lasciano libere le gambe e permettono giochi di squadra, ma ne esistono altre che avvolgono completamente i giocatori, con le quali si può camminare sull’acqua, rotolare giù da discese ripidissime». Esistono regole nello Zorb soccer? «Certo: sono ammessi tutti i tipi di contrasto eccetto quelli alle spalle, non bisogna infierire sui giocatori che si stanno rialzando ed è chiaro che se colpisci alle gambe un avversario lo hai fatto di proposito e sarai ammonito o espulso. Separano un metro e mezzo di camera d’aria sin sotto il coccige, l’unico modo che hai per calciare alle tibie un altro giocatore è scivolargli volontariamente sotto». Pensate che questo sport avrà successo in città? «All’inizio eravamo titubanti, pensavamo che in molti avrebbero storto il naso. Non solo ci sbagliavamo, ci è stato proposto di organizzare una prova gratuita lo stesso week end in cui l’abbiamo chiesto. Il calcetto Il lago ha avuto l’occhio lungo, fiutando le potenzialità del prodotto, senza perdere la possibilità di esserne la prima vetrina. Adesso possono accedervi tutti».

Stefania Grassi