Giovedì 18 Aprile 2024

Un'oasi per salvare il tritone apuano: "Portebbe turismo ambientale"

La proposta di Andrea Ribolini: "Nella Cava Valsora si è formato un laghetto colonizzato da Ichthyosaura alpestris apuana. Questa specie va protetta" / IL TRITONE ALPESTRE APUANO-FOTO

Il tritone nel laghetto in cava

Il tritone nel laghetto in cava

Massa, 29 dicembre 2014 - «CREIAMO un’oasi del tritone alpestre apuano nel territorio di Massa». La proposta arriva da Andrea Ribolini, laureato in scienze forestali e ambientali e guida ambientale escursionistica, che ha inviato la sua idea anche al Comune di Massa e ai funzionari del Parco delle Apuane. Secondo Ribolini, che prova la sua tesi con alcune immagini, «nel periodo in cui la Cava Valsora è rimasta inattiva (fino al 2010), grazie all’apporto di acqua meteorica e all’impermeabilizzazione del fondo causata dal depositarsi della marmettola, si è formato un laghetto che è stato colonizzato da un ingente numero di individui di Ichthyosaura alpestris apuana (nome scientifico del tritone alpestre apuano). Tale anfibio urodelo è inserito tra le specie segnalate negli archivi Re.Na.To., nelle schede Bioitaly elaborate da Arpat e in quelle del Ministero dell’ambiente, insieme a dati che ne chiariscono l’importanza e la rarità». Una specie da proteggere visto che in tutto il territorio apuano, come evidenzia Ribolini, sono poche le aree in cui può crescere e svilupparsi.

«Nel 2010, dopo diversi anni di inattività, Cava Valsora è stata ridata in concessione dal Comune di Massa e il Parco ha rilasciato il nulla osta senza essersi accorto che il laghetto, nel frattempo, era stato colonizzato da questa specie protetta. Dopo un anno dalla ripresa dell’attività estrattiva – sottolinea Ribolini – la situazione era drasticamente peggiorata con scarico di marmettola, terre e detriti nel laghetto, e solo a seguito di segnalazione i guardiaparco hanno effettuato un sopralluogo inserendo delle prescrizioni volte alla tutela dei tritoni. Perdere la colonia sarebbe un vero peccato poiché, data la natura calcarea delle rocce delle Alpi Apuane, gli ambienti umidi utili alla vita e alla riproduzione di questi anfibi sono molto rari in altitudine». Salvare il laghetto e la colonia di tritoni «potrebbe rappresentare un’attrattiva naturalistica della montagna massese istituendo l’Oasi – prosegue – per farci promotori attivi di una riconversione sostenibile del nostro territorio montano». Un progetto realizzabile a basso costo: «Il laghetto di Cava Valsora è facilmente raggiungibile grazie al breve tratto di strada marmifera che si stacca dalla provinciale Massa-Arni; l’oasi sarebbe inoltre prossima al Pian della Fioba, e quindi al Rifugio “Città di Massa” e all’Orto Botanico “Pietro Pellegrini”, così da realizzare una vera e propria rete di strutture vicine». Gli interventi da realizzare sarebbero pochi come la messa in sicurezza della strada marmifera, della cava e del laghetto con ringhiere e parapetti; la rimozione del ravaneto e la realizzazione di un percorso didattico tramite pannelli che riportino informazioni sull’ecologia degli anfibi che popolano le Alpi Apuane (tritoni, salamandre, geotritoni etc.) e che illustrino la necessità di proteggere queste specie e i loro habitat, sempre più minacciati e in via di rarefazione. Con ricadute, secondo Ribolini, anche per le strutture ricettive vicine e fonte di lavoro per le guide. Un progetto realizzabile e per il quale Ribolini si rende disponibile a collaborare con l’amministrazione.