Trecento case al posto del vecchio ospedale di Massa

Il San Giacomo e Cristofoto sarà demolito. L’amministrazione comunale ha presentato il progetto

Il pubblico che ha partecipato all'incontro

Il pubblico che ha partecipato all'incontro

Massa,  15 aprile 2015 - Trecento appartamenti e una terrazza Belvedere vista mare al posto dell’ospedale San Giacomo e Crisforo. Ieri è stato presentato dal Gruppo di progettazione, tra cui l’architetto Giovanni Parlanti, il progetto di recupero e valorizzazione dell’area e degli immobili dell’ospedale cittadino, progetto che rientra nella variante al Piano regolatore. Nonostante il tema interessante e di stretta attualità, scarsa la platea di pubblico. E’ in dirittura d’arrivo intanto il nuovo ospedale delle Apuane la cui inaugurazione è prevista a novembre 2015 e, per affrontare i costi che ammontano a 152 milioni, la Regione, tramite accordo di programma con Asl, Comune di Massa e Soprintendenza, come noto, mette in vendita l’area dell’ospedale di Massa (con demolizione della parte «nuova», ovvero del monoblocco) per dare spazio aun complesso di edilizia residenziale privata. In vendita anche il palazzo Asl in via Alberica e la struttura di viale Democrazia (dove oggi c’è anche il Sert). La Regione conta di introitare 14 milioni e 500 mila euro dalla Cassa depositi prestiti e poi procedere alla vendita dei beni. Nulla è previsto per il presidio della sanità territoriale che dovrebbe affiancare l’ospedale unico delle Apuane. Di fatto, la collinetta adiacente il Monte di Pasta è molto appetibile e si punta sulla panoramicità della zona, con villette e strutture che non ostacolino la vista della parte sovrastante, ovvero del vecchio ospedale, con occhio di riguardo per il padiglione Lombardo (spazio che ora ospita le divisioni di urologia e malattie infettive). Insomma, il destino dell’ospedale di Massa sembra essere decretato.  Due saranno le strade di accesso al residence con vista mare, in un’area di 20 mila metri quadrati calpestabili, di cui 8 mila sul direzionale commerciale e 12 mila a standard urbanistici: tutto concordato nell’accordo di programma del maggio 2013, come ha ricordato il sindaco Alessandro Volpi, il quale ha aggiunto che, se l’accordo fosse stato siglato sotto la sua giunta, avrebbe lasciato più spazi fruibili a beneficio della città. Elena Cordoni è intervenuta sottolinenando il fatto cheerando che l’Asl avrebbe dovuto tener conto del precedente piano strutturale, aggiungendo come la vecchia struttura dovrebbe essere considerata bene di interesse pubblico con riutilizzo per caratteristiche pubbliche, e non a finalità commerciale. E ha chiesto di valorizzare l’adiacente quartiere di Cervara. Ernesto Manfredi, presidente della Casa di Riposo Ascoli, si è detto stupito per come si sia ragionato sul futuro dell’immobile a fianco dell’obitorio, di proprietà della Fondazione Ascoli, senza aver interpellato il consiglio. Tra gli intervenuti, una residente che ha chiesto a Volpi come mai non ci sia stata alcuna attenzione per soddisfare anche le esigenze della cittadinanza. Infine, una domanda nella mente di tanti: in viale Mattei si farà l’ospedale provinciale e di tutta la provincia: perchè lo smantellamento avviene solo a Massa? Monterosso non è panoramico come il Monte di Pasta?