Mecenati cercasi per salvare i tesori scampati al terremoto

Mancano soldi per i restauri. Mostra di sensibilizzazione al museo diocesano a Massa per i capolavori delle chiese lunigianesi danneggiate dal sisma del 2013

Una delle opere salvate dalla distruzione

Una delle opere salvate dalla distruzione

Massa, 27 marzo 2015 - «ARTE DA SALVARE» si intitola così la mostra che apre i battenti sabato 28 marzo e prosegue per tutto il mese di aprile al museo diocesano, e che sarà dedicata alle opere salvate e messe al riparo nelle chiese lunigianesi colpite dal sisma del 2013. Sono dipinti e sculture che, fino a quella tragica data, erano conservate nelle chiese di Casola, Monzone e Pieve di Viano e che sono state momentaneamente rimosse dalla loro collocazione originaria per ragioni di sicurezza.

PURTROPPO molte chiese rese inagibili a causa del terremoto, non sono ancora state restaurate, benché la Diocesi si sia attivata anche attraverso l’iniziativa «Le Pietre sacre» (info: www.pietresacre.it). La mostra, pertanto, si propone di mantenere vivo l’interesse del pubblico verso le problematiche delle località colpite dagli eventi calamitosi e di contribuire così a sensibilizzare promuovendo gesti di generosità«La volontà – spiegano gli organizzatori - è di trasformare in un’opportunità di conoscenza e visibilità l’episodio infausto del terremoto, offrendo alle opere d’arte non soltanto uno spazio adatto alla loro corretta conservazione, ma anche una vetrina attraverso la quale raccontare le loro storie». In museo si potranno ammirare, tra l’altro, due belle sculture attribuite a due importanti artisti del Quattrocento toscano: Andrea Guardi e Michelozzo, stretto collaboratore di Donatello, del quale non si conoscono altre opere nel contesto lunigianese. Sabato mattina, alle ore 11, alla cerimonia di apertura, saranno presenti Claudio Casini, funzionario della Soprintendenza di Lucca, Don Luca Franceschini direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e del Museo Diocesano, che hanno lavorato fianco a fianco nel gestire l’emergenza assieme ai parroci delle località interessate e alle amministrazioni comunali.

Renato Bruschi