Dai ghiacciai alpini arriva l’impresa all’epica maratona

L’atleta carrarese Adolfo Corsi tra i migliori dopo un percorso mozzafiato

Adolfo Corsi sempre alla ricerca di nuove avventure e imprese in tutta Europa: un atleta che riesce ad ottenere risultati sorprendenti

Adolfo Corsi sempre alla ricerca di nuove avventure e imprese in tutta Europa: un atleta che riesce ad ottenere risultati sorprendenti

Carrara, 27 aprile 2017 - Arriva dai ghiacciai alpini della Valle d’Aosta la nuova impresa di Adolfo Corsi, il poliedrico 56enne atleta carrarese che, dopo la traversata a nuoto dello stretto di Messina, è salito oltre i 4000 metri per partecipare alla 21esima edizione del trofeo Ottorino Mezzalama, l’epica maratona sui ghiacci che si svolge sui ghiacci del monte Rosa, da Cervinia a Gressoney.

La squadra di Corsi, che gareggiava con la guida alpina torinese Giorgio Villoso e con il piemontese Fabrizio Renzo, è arrivata al 180esimo posto sulle 262 arrivate delle 297 partite, ha chiuso in 9 ore, 52 minuti e 9 secondi, una fatica lunga 37 chilometri, con saliscendi per complessivi 3200 metri di dislivello in salita, da percorrere, a seconda del terreno, di corsa con scarponi o con ramponi, con le pelli di foca in salita o con gli sci in discesa, legati in cordata, con quota costante sopra i 3500 metri. «E’ una cavalcata epica ed eroica e per noi l’importante era arrivare al traguardo, ma se Fabrizio non avesse avuto la crisi avremmo potuto fare meglio» racconta Corsi al suo rientro. «Questa è stata la mia seconda partecipazione alla competizione, dopo quella con percorso rovesciato del 2015 (da Gressoney a Cervinia, ndr.) in occasione del 150esimo anniversario della conquista del Cervino. E’ stata una giornata memorabile, con meteo perfetto che ha permesso di vedere le montagne a 360°, con freddo fino a -15° e con vento, ma tutto sopportabile. Il mio orgoglio è quello di uno che viene dal mare e che riesce a stare al fianco di montanari, addetti ai lavori, guide alpine e campioni dello sci alpinismo in una competizione estrema di alta montagna.

Il «Mezzalama» è il sogno di ogni sci alpinista o amante della montagna, è un percorso che nella normalità si compie in due o tre giorni, ed è la gara che conclude il calendario invernale. Per me è stata la 13esima gara stagionale di sport di montagna dopo la Marcialonga di Fiemme e Fassa, il «Sellaronda ski marathon» e la «Adamello ski raid». Il percorso del «Mezzalama» è da brivido: partenza alle 5 di mattina dalla chiesa di Cervinia (2000 metri), poi a piedi di corsa attraverso il paese con la fanfara dei bersaglieri e i fuochi d’artificio, quindi con le pelli di foca fino al colle del Teodulo (3300), Testa grigia e Colle del Breithorn (3819), qui le squadre si legano in cordata e si prosegue prima con le pelli poi in discesa fino alla Roccia Nera ed al colle di Verra (3668) dove ci si prepara per affrontare la salita al Castore (4226), se ne percorre tutta la cresta, si scende alla capanna Quintino Sella (3601) e attraversando un paesaggio da favola si va all’attacco del Naso del Lyskamm (4261) che è l’ultima difficile salita (ghiaccio vivo per 200 metri). Sempre legati con le corde, prima a piedi e poi con gli sci si passa davanti alla Piramide Vincent, al rifugio Gnifetti e al rifugio Mantova (3490) dove si scioglie la cordata e inizia la discesa finale su neve e poi tutto d’un fiato fino al traguardo finale di Gressoney.

Maurizio Munda