La maxisqualifica diventa un giallo: "L’arbitro sbaglia, guardate il video"

Lungo stop a un calciatore della Fivizzanese. "La realtà non è quella"

Un frame del video

Un frame del video

Fivizzano (Massa Carrara), 11 marzo 2017 - Nei campionati dilettanti non esiste la moviola in campo: ma le decisioni dell’arbitro spesso sono riprese in diretta da chi dalla tribuna filma col cellulare le partite di figli o mariti. E proprio quei pochi secondi di uno di questi filmati (visto su internet da 20mila persone) danno una versione totalmente diversa dei motivi costati una dura squalifica a un giocatore della Fivizzanese.

In casa della società lunigianese si parla senza mezzi termini di «ingiustizia». «In una stagione sfortunata come la nostra – dice il direttore sportivo Cristiano Trasatti – volevamo credere che almeno la giustizia sportiva potesse ridarci Damiano Serafini, ingiustamente squalificato ormai un mese e mezzo fa», dopo il match casalingo col Poveromo. "E diciamo ‘ingiustamente’ perché un video dimostra la sua totale innocenza".

Serafini era stato squalificato per 4 mesi per avere durante un’azione di gioco «spinto da dietro, con entrambe le mani l’arbitro all’altezza della schiena spostandolo di circa 2 metri senza conseguenza alcuna», come recitava la sentenza del giudice sportivo. Un «contatto fortuito» secondo la società: Serafini stava andando verso il pallone (che era in aria dopo un rilancio) e ha incrociato l’arbitro nella sua traiettoria, colpendolo involontariamente alla schiena. Da qui il ricorso al giudice sportivo di secondo grado, forti del filmato che però in sede di giudizio non ha alcun valore. «Una falla del regolamento» protesta la società. E qui sta il bello: nel corso del giudizio di secondo grado l’arbitro in un supplemento di rapporto, ha sostenuto di avere notato che il calciatore correva verso di lui «e che il pallone era a terra nella metà campo opposta e non in aria» smentendo la tesi difensiva sulla cronologia dei fatti. La stessa «giacchetta nera» convocata dalla commissione ha ribadito la propria versione, confermando che il pallone era a terra (il contrario di quel che si vede nel filmato) e dopo qualche secondo si è sentito spingere alle spalle, individuando nel Serafini l’autore del gesto.

Sulla base delle sua ricostruzione la squalifica di 4 mesi è stata confermata. «Il dispiacere è grande – sottolinea la Fivizzanese – è stata danneggiata la nostra società e viene impedito a Serafini di giocare senza una reale motivazione». Dito puntato sulla mancata possibilità di mostrare in sede di giudizio il video dove si vede chiaramente che il giocatore lunigianese urta l’arbitro alle spalle e, soprattutto, il pallone al momento del contatto è in aria. «Siamo delusi ed esterrefatti: l’arbitro ha ribadito che Serafini stava correndo verso di lui e che il pallone si trovava a terra nella metà campo opposta, mentre il video da noi offerto (e quindi, si presume, anche la realtà dei fatti) dicono il contrario, sostenendo l’involontarietà del ragazzo. Ci riserveremo la possibilità di proseguire col successivo grado di giudizio».