Mercoledì 24 Aprile 2024

Sotheby's batte all’asta a New York un gioiello della storia apuana

E’ una ketubah del 1730, documento di accordo nunziale tra due famiglie ebree

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Massa Carrara, 17 gennaio 2015  - QUANTO PUÒ valere, sul mercato, un piccolo pezzo della storia apuana? Migliaia di euro, certamente, visto che un oggetto pregiato è stato venduto poco più di un mese fa a un’asta a New York per circa 16mila euro. La notizia si trova sul sito di Sotheby’s, la casa d’aste del Regno Unito che è fra le più famose del mondo con decine di filiali tra cui appunto quella di New York dove il 4 dicembre è stata battuta all’asta appunto un cimelio della storia apuana. Si tratta di una «ketubah» del 1730, venduta per circa 16mila euro. L’oggetto messo all’asta è un documento per l’accordo nuziale ebraico; secondo la tradizione gli sposi non potrebbero vivere insieme senza questo documento che testimonia diritti e responsabiltà dello sposo verso la moglie.

VEDIAMO nel dettaglio le caratteristiche di questo prezioso documento, rarissimo per la storia locale apuana: alla filiale di Sotheby’s a New York è stata venduta una ketubah del 1730 proveniente da Massa Carrara che registra il matrimonio fra Gabriele, figlio di David Vitali, e Grazia, figlia di Isaac Pisa, il 26 luglio di quell’anno. Come riporta la scheda dell’oggetto venduto all’asta si tratta di un documento molto raro: il primo contratto di matrimoni decorato, e uno dei soli due conosciuti a oggi, proveniente dalla comunità ebraica di Massa Carrara. E la descrizione della ketubah riportata sul sito ripercorre anche la storia della comunità ebraica apuana fin dalle sue origini: si stabilì nel «piccolo principato di costa nel 1561 per insediare il sistema bancario locale».

LA COMUNITÀ prosperò soprattutto nel settore del commercio e bancario e mantenne strettissimi rapporti economici con la vicina comunità ebraica di Firenze. E la ketubah battuta all’asta testimonia l’unione di due importanti e ricche famiglie ebree italiane; i Vitali e i Pisa (in alto nel documento si vede un uccello su tre colline che rappresenta lo stemma della famiglia Vitali). Il contratto è firmato ovviamente dallo sposo ma anche da due testimoni, di cui uno d’eccellenza: si tratta di Hayyim Jacob Finzi e Aaron Hai Volterra. Quest’ultimo è stato il rabbino di Massa Carrara ed è stato anche l’autore del volume di poesia liturgica «Bakashah Hadashah (Livorno: 1740)».