Sfrattata giovane madre con due figliolette, una di soli 20 giorni e l'altra di tre anni

Dramma a Marina di Carrara, intervengono carabinieri, polizia, 118 e un medico chirurgo che prescrive alcuni giorni di riposo alla ragazza 28enne per stato ansioso. Il proprietario non concede la proroga dopo l'arrivo dell'ufficiale giudiziario

La giovane madre esce da casa con in braccio la figlioletta di appena 20 giorni e la culla

La giovane madre esce da casa con in braccio la figlioletta di appena 20 giorni e la culla

Marina di Carrara, 10 settembre 2015 - SFRATTATA giovane madre con le figliolette, una di appena 20 giorni e l’altra di tre anni. Dopo una giornata drammatica in viale Monzoni 123 a Marina di Carrara con intervento di carabinieri, polizia e 118, l’inquilina in lacrime, appena visitata da un medico che le aveva prescritto alcuni giorni di riposo per uno stato d’ansia è stata costretta ad abbandonare l’abitazione per il rischio di essere denunciata per occupazione abusiva. Inflessibile il proprietario, l’ex assessore del partito comunista Italo Vatteroni e a lungo anche presidente della Progetto Carrara. Non ha concesso i tre giorni richiesti dalla madre per organizzarsi col trasloco. A tarda sera dopo una estenuante trattativa con il proprietario che non ha voluto saperne di concedere altre proroghe, la giovana madre Alice Santonocito, 28 anni, con la piccola in braccio e la culla ha lasciato l’abitazione. L’altra figlioletta di tre anni che aveva assistito alla scena del cambio della serratura, era stata portata via da un parente. Al momento dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario con lo sfratto esecutivo da eseguire, in casa oltre alla giovane madre e alle figlie c’era la nonna di 70 anni che è rimasta molto turbata. E’ iniziata poi una lunga trattativa con il proprietario Vatteroni che era accompagnato dal suo avvocato. L’inquilina ha poi spiegato ai carabinieri e alla polizia perché aveva firmato il foglio di sfratto con l’impegno di lasciare la casa entro un paio d’ore: «Mi sono trovata in casa quelle persone e mi è stato detto che se non me ne andavo avrebbero chiamato i carabinieri. Non volevo far vedere scene spiacevoli alla mia bambina di tre anni. Mi sono spaventata e ho firmato anche perchè avevo paura che gli assistenti sociali mi avrebbero portato via le bambine». Il proprietario ha poi chiamato il 112 e sono arrivati i carabinieri che hanno cercato una soluzione al problema mostrando molta sensibilità. Poi siccome il territorio ricadeva sotto la zona della polizia è arrivata la squadra volante assieme all’ispettore Di Meo. Quest’ultimo con altrettanta professionalità e umanità ha cercato di mediare e risolvere al meglio la spinosa questione pur in una situazione di tensione. Nel frattempo era sopraggiunto anche il personale del 118 con l’ambulanza per una prima visita alla madre in preda ad una crisi di pianto. Poi è arrivato il medico chirurgo Lidio Barli che ha prescritto alla madre alcuni giorni di riposo riscontrando uno stato ansioso. Gli agenti della volante sono stati poi costretti a far rispettare la legge e visto che il proprietario, legittimato dall’ufficiale giudiziario, alle 19 ha detto di far uscire tutti dalla sua abitazione, hanno identificato i presenti. Madre e figlie, il marito nel frattempo rientrato dal lavoro, la nonna e alcuni parenti hanno lasciato l’abitazione per evitare il rischio di una denuncia per occupazione abusiva. Al di là dell’aspetto legale, con il proprietario che avrà avuto tutte le sue ragioni per non concedere altre proroghe, resta la tristezza di quell’immagine della neonata in braccio alla mamma che lascia la casa a tarda sera trascinando la culla.