Giovedì 25 Aprile 2024

«Sette mesi per un’ ecografia. E ora il mio rene è compromesso»

Il calvario di un pensionato. In arrivo una denuncia all’Asl

 Antonio Mariani, ipensionato

Antonio Mariani, ipensionato

Massa, 26 gennaio 2015 - Sette mesi per avere un’ecografia completa all’addome, in un quadro caratterizzato da una grave compromissione di un rene. A raccontare la sua esperienza e Antonio Mariani, che, a questo punto, si dice pronto a fare causa all’Asl1.

Ma ripercorriamo tutta la vicenda passo per passo, così come la racconta Mariani. Era la primavera del 2014 quando l’uomo, pensionato e invalido, comincia ad avvertire dei dolori alla schiena: «Sentivo un fastidio dietro la schiena. Sono andato a farmi visitare dal mio medico. I dolori non passavano e il 16 maggio vado a prenotare una visita all’ospedale. L’appuntamento mi viene fissato quasi 6 mesi dopo, l’11 novembre alle 17.20 all’ospedale di Massa». Già sei mesi erano tanti, con il dolore che non passava e anzi aumentava di giorno in giorno. Ma Mariani resiste: «Prendevo degli antidolorifici per non sentire il dolore. Siccome a tratti era insopportabile qualcuno mi ha anche consigliato di chiamare un’ambulanza per farmi visitare d’urgenza. Però oramai avevo l’appuntamento e volevo rispettarlo». Sei mesi non passano però in fretta e a un giorno dalla visita arriva pure la beffa.

«IL GIORNO prima dell’ecografia mi chiamano dal reparto e mi dicono che hanno troppo lavoro da fare – prosegue Mariani –, delle urgenze. Insomma non potevano farmi l’analisi e così mi hanno rimandato ad altra data. Mi hanno garantito che mi avrebbero richiamato loro». Passano i giorni ma il telefono non suona. Il 28 novembre è ancora Mariani a doversi far vivo per avere qualche risposta, presentandosi all’ospedale. Ma ancora non riescono a visitarlo. Il dolore però aumenta e il 9 dicembre Mariani sale ancora una volta al reparto perché davvero non riesce più a sopportare le fitte alla schiena e finalmente gli viene fatta l’ecografia che però ha esiti davvero negativi. «La dottoressa mi ha detto che ormai il rene destro era compromesso – evidenzia Mariani mostrando il reponso delle analisi eseguite dall’unità operativa di nefrologia e dialisi – e aveva pure due grossi calcoli di oltre un centimetro».

L’UOMO rimane davvero scioccato: «Forse se mi avessero fatto il controllo prima si sarebbe potuto fare qualcosa per salvare il rene destro. E invece sono passati addirittura 7 mesi dal giorno in cui ho prenotato la visita, uno in più rispetto a quanto era previsto». Mariani non si dà però per vinto e vuole dar battaglia per difendere i propri diritti contro l’azienda sanitaria: «Ho già parlato con un avvocato per valutare come procedere ma l’intenzione è di fare causa all’Asl1». Anche perché il rene, non funzionante, non è stato ancora rimosso e i calcoli attaccati, sottolinea il pensionato, gli procurano ancora forti dolori. «Il 9 gennaio ho già prenotato una nuova visita urologica – conclude Mariani – che mi è stata fissata per lunedì 23 marzo». E anche questa volta oltre 2 mesi di attesa.