Sel esce dalla maggioranza: «Noi non siamo dei figuranti»

L'accusa: "Il sindaco non ci ascolta". Ecco come è cambiata la “geografia” del consiglio

La conferenza stampa di Sel per annunciare l’uscita dalla maggioranza

La conferenza stampa di Sel per annunciare l’uscita dalla maggioranza

Massa, 1 marzo 2015  - SEL lascia la maggioranza della coalizione guidata dal sindaco Alessandro Volpi. Era nell’aria da tempo ma da ieri è ufficiale. L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio dal segretario provinciale, Renato Ferri, insieme ad altri esponenti del partito, fra cui gli ex assessori Loreno Vivoli e Lina Coppa, e Carlo Paolini. Assente invece la consigliera di Sel, Elena Mosti. Una frattura che è avvenuta su due piani, secondo quanto ha riportato Ferri, uno amministrativo e uno politico. «Non siamo dei figuranti – ha ribadito il segretario provinciale – ed è questo il ruolo che in questi mesi ci è stato attribuito. Ci sono molte difficoltà e problemi a Massa da affrontare e la giunta non ha mai interpellato Sel e i suoi rappresentanti per discutere delle possibili soluzioni. Siamo stati chiamati solo per votare». Ferri fa un elenco di priorità rispetto alle quali, secondo Sel, poco è stato fatto, o meglio ci si trova «in uno stato di stallo. Per quanto riguarda la sanità e il distretto, si è rinunciato a un progetto dell’amministrazione precedente. Ma quello di via Bassa Tambura non basta. Su reindustrializzazione e accordo di programma non c’è stata alcuna discussione. Non si discute dei problemi del servizio idrico. Non si discute di reistituire il consiglio dei cittadini così come non si è discusso della Ztl o del trasferimento del mercato in centro. Su quest’ultimo punto come partito avevamo fatto una proposta che è rimasta inascoltata». Ed è su questa mancanza di «ascolto» che Ferri rimarca un’altra pecca dell’amministrazione: «Siamo al 28 febbraio e non c’è alcuna discussione sul bilancio. Siamo consapevoli delle difficoltà che ci sono però non è possibile che non ci sia alcuna discussione in maggioranza». Poi c’è il tema politico vero e proprio: «Con l’ingresso di 3 assessori nel Pd abbiamo rimarcato al sindaco che Sel non può accettare una ginta monocolore. Non abbiamo chiesto posti in giunta, deleghe o posti in enti pubblici. Abbiamo chiesto una verifica politica per tornare a rappresentare il quadro del centrosinistra che ha vinto le elezioni e che era la maggioranza di questa città».

SONO malumori e mal di pancia che Sel porta avanti da mesi: «Abbiamo dato dei segnali all’amministrazione per chiedere un cambio di atteggiamento, per esempio non votando le variazioni e l’aggiornamento di bilancio a novembre – continua Ferri –, ma non c’è stata risposta». Ed ecco quindi l’uscita dalla maggioranza: «Non sarà un’opposizione del “no” tout court – conclude Ferri –. Abbiamo sottoscritto un accordo di programma e daremo sempre il nostro contributo a progetti in linea con l’accordo». Ma dai banchi dell’opposizione. Giudizio più critico quello di Loreno Vivoli: «Giorno amaro per tutti noi. Solo 7 anni fa tante persone insieme hanno rimosso l’immobilismo che governava Massa mandando il Pd all’opposizione aprendo la stagione delle grandi speranze che si chiude malamente proprio con il sindaco che era stato fra i protagonisti di quella svolta».

IL CONSIGLIO è adesso così composto: 21 consiglieri di maggioranza di cui 17 del Partito democratico, 2 del Partito socialista, 1 di Rifondazione comunista e 1 di Articolo 1. All’opposizione 11 consiglieri: 3 del Movimento 5 Stelle, 4 del gruppo Arancioni, 1 dell’Udc, 1 di Italia Unica, 1 di Forza Italia e da oggi anche il consigliere di Sel.

Francesco Scolaro