Scandalo Erreerre, altri 4 indagati: avvisi di garanzia ai revisori

Nei guai per reati societari Dell’Amico, Carmassi, Zoppi e Musetti. La società miste tra Cermec e Delca avrebbe dovuto gestire l'impianto di compostaggio poi distrutto da un incendio doloso

FIUMI DI SOLDI Le inchieste su Erreerre e Cermec hanno evidenziato una marea di finanziamenti pubblici sperperatilavoro Cermec

FIUMI DI SOLDI Le inchieste su Erreerre e Cermec hanno evidenziato una marea di finanziamenti pubblici sperperatilavoro Cermec

Massa Carrara, 12 dicembre 2014 - SI ALLARGA lo scandalo Erreerre, la società nata dal Cermec e fallita sotto una montagna di debiti nel luglio del 2011. La procura che indaga sul crac ha emesso altri quattro avvisi di garanzia che hanno raggiunto gli ex revisori dei conti Giorgio Dell’Amico, Cesare Carmassi, Marco Luigi Zoppi e Gian Luca Musetti. Le accuse sarebbero legate a reati societari e fallimentari nella vicenda della società fallita che era stata creata per produrre cdr (combustibile in bricchette) utilizzando i rifiuti smaltiti dal Cermec. Erreerre, società mista pubblica (49% Delca di Domenico Del Carlo e 51% Cermec) è già al centro di un’altra inchiesta per truffa (i commercialisti ora indagati per reati societari sono estranei a queste accuse) a seguito della costruzione dell’impianto alla zona industriale con finanziamenti europei di 16 milioni poi saliti a 23 milioni ad opera conclusa. L’impianto che non era mai entrato in esercizio, venne poi distrutto da un incendio doloso nel luglio del 2011.

La procura ha aperto un’altra inchiesta contro ignoti. Altri dieci indagati eccellenti per bancarotta fraudolenta figurano nel primo fascicolo sul crac Erreerre aperto dal pm Rossella Soffio e che aveva coinvolto il professor Sergio Menchini, i soci di Delca, Domenico Del Carlo e il fratello Felicino, oltre a Matteo Del Carlo, figlio di Domenico, e inoltre l’avvocato Natale Giallongo, l’ex presiente e l’ex direttore di Cermerc Roberto Vaira, Andrea Gnesi di Pisa, Vittorio Mazzanti di Massa, Alessandro Salutini di Porcari e Francesca Taponecco di Carrara. Nell’inchiesta sul Cermec la procura contesta operazioni di trasporto rifiuti inesistenti effettuati dalla Delca di Domenico Del Carlo, socio di Cermec in ErreErre, per drenare soldi pubblici. Coinvolti quattro politici, Ezio Ronchieri, ex An e già capo della segreteria al ministero delle infrastrutture, Marco Andreani, all’epoca dei fatti presidente del consiglio comunale di Massa, Michele Del Freo, nel cda di Cermec, Valter Picchi, ex assessore all’ambiente alla Provincia di Pisa (rimosso lo scorso gennaio) e Domenico Del Carlo, Augusto Cardinotti nel cda di EerreErre, e Fabbio Vernazza (titolare della ditta costruttrice accusato solo di aver effettuato lavori edili per la ErreErre senza licenza), gli ex amministratori di Cermec e ErreErre Luciano Bertoneri e Roberto Vaira, tre dipendenti dell’Arpat Carlo Righini, Renato Biagioni e Angelo Zucca, due dirigenti, Emilio Tassoni del ministero dellambiente e Giovanni Menna della Provincia (ora in pensione), e due direttore dei lavori, Piero Pregliasco e Gianpiero Squaglia. Avrebbero rilasciato permessi per consentire a ErreErre di ottenere i finanziamenti. «Finalmente sono stati notificati gli avvisi ai revisori della Errerre, così come avevo auspicato anche in consiglio comunale a suo tempo. Ora però - commenta Gianni Musetti de La Destra in Forza Italia – anche la politica deve fare la sua parte chiedendo le dimissioni da ogni incarico pubblico agli indagati. È il caso, più palese, di Dell’Amico, prima revisore dei conti alla Errerre e oggi Presidente della Progetto Carrara. Chi è indagato deve avere il buon senso di non ricoprire incarichi pubblici. È per questo che chiedo al sindaco di pretendere le dimissioni di dell’Amico».