Ronchi e Poveromo, da paradiso turistico a «terra di nessuno»

Forza Italia all’attacco per la situazione di degrado in cui versa questo tratto della costa apuana

Uno degli ex alberghi che ormai sono diventati «terra di nessuno»

Uno degli ex alberghi che ormai sono diventati «terra di nessuno»

Massa, primo settembre 2015 - Ronchi e Poveromo sono a due passi dalla Versilia ma sono «terre di nessuno, o meglio – come denunciano quei marinelli stanchi di una situazione d’illegalità che si trascina da tempo – nelle mani di prostituzione, spacciatori di droga e professionisti dei furti». Nella zona a margine del Cinquale di Montignoso ci sono non solo prostitute e transessuali dal tramonto all’alba lungo via Verdi, ma anche nomadi, e delinquenti, che avrebbero trasformato quella che fino a qualche decennio fa era meta del turismo “fashion” della costa apuana, «in uno dei punti più insicuri e pericolosi dell’immediato entrotèrra».

Portavoce delle lamentele per «i problemi di una zona degradata che favorisce l’insediamento e la frequentazione di persone poco raccomandabili», è il coordinamento provinciale di Forza Italia. «Una situazione di palese illegalità e di degrado che caratterizzano il tratto di litorale tra Ronchi e Poveromo – quanto sostiene il vice coordinatore Giuseppe Ronchieri – sotto gli occhi di tutti».

A differenza delle istituzioni locali «a partire dalle amministrazioni pubbliche – dichiara Ronchieri – che nonostante il passare degli anni mostrano disinteresse per una zona turistica abitata e frequentata da famiglie e da persone di tutte le età». Sarebbero più di una le strutture un tempo sede di alberghi e pensioni, in particolare in via delle Macchie, «abbandonate a se stesse e per questo motivo divenute rifugio ideale per senzatetto ed extracomunitari, o nascondiglio di spacciatori che agiscono indisturbati». Una situazione che secondo Ronchieri «va collegata ai furti nelle abitazioni e agli altri episodi d’illegalità verificatisi durante l’estate».