Rissa al Baraonda: la sentenza. Tre condanne e un’assoluzione

Quattro anni a Andrea Benedetti e ai fratelli Andrea e Elisa Mazzi

Andrea Mazzi condannato con la sorella Elisa e Andrea Benedetti per la rissa del 2013 al «Baraonda»

Andrea Mazzi condannato con la sorella Elisa e Andrea Benedetti per la rissa del 2013 al «Baraonda»

Massa, 21 maggio 2016 -  TRE condanne e un’assoluzione: cala il sipario sul processo legato alla rissa avvenuta nel maggio 2013 al «Baraonda», ovvero pochi mesi prima del duplice omicidio di Natale. E quello per gli inquirenti era stato uno dei primi episodi della cosiddetta «guerra fra bande» che per mesi ha creato tensioni in città. I giudici del collegio hanno condannato a quattro anni e 6 mesi Andrea Mazzi (già condannato a 30 anni per il duplice omicidio di Natale) e Andrea Benedetti cui la procura contestava il reato di lesioni. Nel baruffa seguita a un litigio, un giovane cliente del Baraonda era rimasto ferito a un occhio. Tentata estorsione l’altra accusa mossa ai due imputati, legata alla presunta pretesta di una consumazione al bar del locale. Mazzi e Benedetti sono stati prosciolti dalle accuse di ingiurie e danneggiamenti. Elisa Mazzi è stata invece condanna a 4 anni e 3 mesi: a lei i giudici non hanno contestato la tentata estorsione. Assolto da tutte le accuse infine il quarto imputato del processo, Alessio Mazzi fratelli di Elisa e Andrea. Sulla base delle condanne e da quanto ricostruito nel corso del dibattimento, non è escluso che la difesa dei tre imputati condannati possa proporre ricorso in corte di Appello. Aveva invece già patteggiato un anno e sei mesi davanti al gup Andrea Bonuccelli, chiamato poi in aula a raccontare come testimone quanto accaduto quella sera. Non è stato semplice ricostruire con esattezza l’evolversi dei fatti, di certo c’è che il gruppo dei Poggi era andato al «Baraonda» per trascorrere la serata.

MA A SCATENARE la lite era bastato un litigio con un altro giovane che ballava sulla pista. Da quanto emerso nel corso delle indagini, è stato colpito con calci e pugni, poi gli è stato puntato al volto uno sgabello. E quando è stato spinto alle spalle, l’impatto gli ha causato una lesione permanente a un occhio. Di lì a poco nel locale si sono formati due gruppi (per vendicare il ferito e difendere chi lo aveva aggredito) che si sono affrontati.