Parroco contro ‘Gaia’: "Acqua salata, battesimi più cari"

La provocazione di don Giò. Il 4 maggio nuova manifestazione contro le super bollette

Don Giovanni Locatelli, parroco di Lavacchio

Don Giovanni Locatelli, parroco di Lavacchio

Massa, 1 maggio 2016 - «Cari parrocchiani, da quest’anno la quota per i battesimi è aumentata: va aggiunta la tassa Gaia...» in modo provocatorio don Giovanni Locatelli (don Giò), parroco di Lavacchio, non ha alcun timore a mettere la faccia sulla questione Gaia e sarà presente alla manifestazione del comitato ‘Acqua alla Gola’ in programma per mercoledì 4 maggio alle 17 nei giardini di piazza Betti a Marina di Massa.

«E’ un problema sociale – osserva don Giò – e riguarda da vicino i nostri parrocchiani, molti impossibilitati a pagare fatture stratosferiche». L’appello alla Curia è stato lanciato da Galeano Fruzzetti, citando Papa Bergoglio: «L’acqua è un dono di Dio, è un bene inalienabile, un diritto umano e non si può lasciare un popolo senza di essa.  Chiedo al vescovo di farsi portavoce dei fedeli che non ce la fanno a pagare le bollette; a quelle persone che prendono ad esempio veri politici per farsi grandi con citazioni e ricordi. Il Governatore Rossi ha citato Gramsci e Gramsci si è nascosto  dalla vergogna».

 Alfonso Baldi, presidente del comitato, informa che «sono state raccolte in pochi giorni oltre 1.500 firme per chiedere al sindaco di uscire da Gaia». Tanta gente si trova veramente con l’acqua alla gola: «Lavoro per Gaia – dice Agnese Della Pina, titolare della lavanderia in via Tacca – . Ho dovuto rateizzare e ogni mese devo versare circa 300 euro a Gaia. Nell’ultima fattura il consumo d’acqua è di 377 euro a fronte di una bolletta di 1087 euro, con un deposito cauzionale salito a 420 euro. Lo scorso mese di ottobre ho pagato un’altra bolletta a di 1.525 euro con deposito cauzionale di 250 euro. Sto raccogliendo firme tra i miei clienti e i moduli me li chiedono a decine».

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