Riciclaggio di camion rubati: nei guai una famiglia

Cambiavano i numeri dei teali per riutilizzare i mezzi nella loro attività di autostrasportatori. L’attività illecita stroncata da un’indagine della polizia stradale

Gli agenti e il comandante della polizia stradale Serafina Di Vuolo con il materiale sequestrato nell’officina abusiva

Gli agenti e il comandante della polizia stradale Serafina Di Vuolo con il materiale sequestrato nell’officina abusiva

Massa, 30 maggio 2015 - Nella loro officina «fai da te» allestita in un capannone davanti a casa riciclavano veicoli industriali rubati a camionisti stranieri. Un lunga indagine della polizia stradale della procura ha messo fine all’attività illecita portata avanti da un 53enne massese, il figlio e la moglie di quest’ultimo, tutti indagati con l’accusa di riciclaggio insieme a una quarta persona. Nel corso dell’operazione denominata «Hand Granade», gli agenti della stradale hanno effettuato una serie di perquisizioni e sequestri al termine di una numerosi appostamenti e accertamenti sulle banche dati dei veicoli. Dall’indagine è emerso come i componenti della famiglia cambiassero il numero del telaio ai Tir rubati, per poi utilizzarli nella loro attività di autostraportatori, ora messa sotto sequestro.