Punteruolo rosso, l’attacco del parassita non si ferma

Palme «condannate», dati allarmanti dal censimento disposto dalla Regione: l'insetto avanza inesorabilmente

Una larva

Una larva

Massa, 29 gennaio 2015  - PUNTERUOLO rosso, l’allarme continua e il 2014 è stato l’anno nero per la Toscana: l’insetto tristemente famoso per essere un parassita di alcuni tipi di palme, che uccide senza possibilità di via di scampo, sta prendendo sempre più terreno soprattutto lungo l’area di costa della Regione e a febbraio del 2014 erano state censite ufficialmente dal servizio fitosanitario regionale ben 900 palme colpite in soli 3 anni, con una netta prevalenza dei ritrovamenti nella provincia di Lucca e a Massa Carrara. A confermare la crescita esponenziale il dato aggiornato al 2014 parla di 2.100 palme colpite, abbattute e distrutte. Una vera e propria piaga che si allarga esponenzialmente su tutto il territorio: nel 2011 fu accertata una sola pianta colpita in tutta la provincia; nel 2012 ben 14 e nel 2013 si è passati addirittura a 59 (suddivise per zone, 34 a Massa, 7 a Carrara e 18 a Montignoso).

Il punteruolo rosso

La situazione sembra davvero irrecuperabile, qualsiasi azione si cerchi di attuare. Tanto che la stessa Regione con il decreto del 26 gennaio, in cui aggiorna le aree infestate e quelle cuscinetto nella lotta al punteruolo, quasi mette le mani avanti: «appare ormai evidente l’impossibilità di una eradicazione dello stesso nelle zone colpite». E infatti la Regione Toscana altro non può fare che registrare l’avanzata del punteruolo, nonostante tutte le misure di contenimento messe in campo. Il parassita non si ferma e i focolai continuano a crescere e ad allargarsi.

Una palma danneggiata

Nella nuova mappa, una sorta di bollettino di guerra, sono confermate come aree infestate Massa, Carrara e Montignoso, mentre le zone «cuscinetto» di contenimento e controllo per una possibile espansione del punteruolo verso la Lunigiana, sono Casola, Fosdinovo e Fivizzano. D’altronde non sono molte le misure che privati ed enti locali possono mettere in campo, perché tutte le spese ricadono solo sui proprietari delle palme colpite, privati o pubblici che siano. E infatti il Comune di Massa l’anno scorso aveva stanziato circa 18mila e 500 euro per interventi di prevenzione da effettuare sulle palme di proprietà comunale: ben 114 esemplari di grande dimensione (senza contare le palme più piccole) collocati nelle principali piazze o località del territorio (Piazza Garibaldi, Piazza della Stazione, Piazza Betti e Piazza Pellerano, sul viale Litoraneo e via Don Minzoni). Ma a quanto pare fermare il punteruolo è impossibile.