Valdettari, la mia ricetta per una città migliore

Riccardo Valdettari, a destra, nella sala operativa a palazzo civico

Riccardo Valdettari, a destra, nella sala operativa a palazzo civico

Carrara, 5 giugno 2017 - Riccardo Valdettari, classe 1949, coordinatore dei volontari della protezione civile, ex vigile del fuoco ha deciso di scendere in campo in politica candidandosi al consiglio comunale con la lista Carrara democratica che sostiene il candidato a sindaco Andrea Vannucci. Quale è stato il motivo che ti ha portato ad iscriverti alla candidatura a consigliere comunale nelle prossime elezioni amministrative? «Ti posso dire che ormai, raggiunta quell'età che molti amano definire «diversamente giovane», posseggo quel bagaglio di memoria che mi permette di coltivare un ottimo ricordo di quella Carrara che si potrebbe chiamare «dei tempi migliori». Era questa una città viva, popolata, dinamica e contraddistinta da un attivismo che sembrava proiettarla verso un futuro ancora migliore. Erano presenti , fra Carrara, Avenza e Marina, ben dieci sale cinematografiche, tre teatri e diversi centri di aggregazione. In tutti quei fondi, che oggi appaiono tristemente vuoti, fiorivano attività commerciali dei generi più svariati e, dalla città fino al mare, non si contavano i laboratori di marmo, le segherie e gli studi scultorei. La ferrovia marmifera, che è stata smantellata senza alcuna capacità di prevederne un futuro a fini turistici, faceva bella mostra di sé, proprio come il palco della musica sparito per poi ricomparire, anni dopo, in forma di brutta copia. Nessuna amministrazione ha pensato veramente, e seriamente, a porre le basi per garantire il futuro ad una città che possiede uno splendido centro storico capace di suscitare ammirazione in chi lo visita. Ciò ha determinato la perdita di posti di lavoro, l'assoluta mancanza di nuove offerte di lavoro e, conseguentemente , grazie anche ad una crisi generale imperante, l'impossibilità di creare i presupposti di quel benessere diffuso che necessita per fare avanzare l'economia. Non siamo stati capaci di conservare quel «Simposio» di scultura che incentivava l'arrivo in città di artisti del marmo e di turisti ad essa interessati. I cittadini che abitano in piazza Alberica protestarono per i rumori e per la polvere di marmo che gli scultori creavano nel modellare le loro opere e l'Amministrazione di allora, invece di cedere alle proteste, avrebbe dovuto cercare delle soluzioni capaci di salvaguardare sia i residenti che la manifestazione. Detta manifestazione avrebbe infatti potuto essere un volano capace di dare vita ad un apparato turistico/culturale in grado di attirare flussi di visitatori non indifferenti. Mi preme sottolineare che il nostro territorio, negli ultimi anni, è stato martoriato da calamità di carattere idraulico che hanno messo in seria difficoltà famiglie ed aziende artigianali ed industriali creando sconforto e disperazione in chi, inerme, le ha subite perdendo, a loro causa, tanto beni materiali quanto la fiducia verso l'amministrazione comunale. Nel 2003, quando avvenne la tracimazione del torrente Carrione che causò enormi danni nonché una vittima nel centro storico, il Comune di Carrara dette attuazione alla stesura di un piano di protezione civile, che tutti i comuni d'Italia dovrebbero avere, nell'intento di conoscere, attraverso studi appropriati, i pericoli idraulici che minacciano il nostro territorio e creare le modalità capaci di contrastarli. Posso dire, con orgoglio, che ciò si è potuto attuare grazie all'impegno delle associazioni di volontariato che si occupano di ogni tipo di soccorso e grazie all'amministrazione comunale che ha creduto in noi e nella nostra professionalità creando un centro di protezione civile che molti ci invidiano. Da quel tragico evento del 2003, purtroppo, se ne sono verificati altri ancora più catastrofici, come quello del 2014 quando, grazie al terreno di Villa Ceci che funzionò da cassa d'espansione, e grazie alla macchina dei soccorsi che furono immediati, non si lamentarono vittime. Purtroppo il nostro territorio, a causa di cattiva gestione o di interessi vari, non ha più lo sfogo delle acque. A forza di costruire, cementificando vaste aree del territorio e di tombare canali e fossi, è venuto a mancare quel reticolo, quello sfogo naturale, che serve a far defluire le acque verso il mare. Ci sono poi le cave la cui lavorazione contribuisce all'innalzamento dell'alveo del Carrione creando, in caso di forti precipitazioni, un ulteriore potenziale pericolo di tracimazione delle acque. Nei trenta anni di lavoro che ho trascorso nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ho avuto la possibilità di essere presente nei luoghi dove sono accadute le più svariate calamità ed ho potuto constatare, de visu, che molte disgrazie si sarebbero potute evitare qualora, nel posto giusto, si fossero potute trovare le giuste persone. E' infatti nel prevedere e quindi col fare prevenzione, che si possono evitare la maggior parte delle disgrazie. Raggiunta la meritata pensione mi sono dedicato al volontariato, prima frequentando gli istituti scolastici per insegnare agli alunni le modalità con le quali affrontare i rischi ed evitare incidenti vari nelle varie situazioni di pericolo che la vita può proporre. Attualmente faccio parte di un'associazione di volontariato che, assieme ad altre, fa parte del COC (Centro Operativo di Protezione Civile) del nostro Comune che ha la sede all'ex CAT di Avenza. Dopo diversi anni di coordinatore delle associazioni di volontariato, sono diventato, sempre come volontario, collaboratore di protezione civile dell'amministrazione comunale. In vista delle prossime elezioni amministrative mi hanno chiesto di dare la mia disponibilità alla candidatura di consigliere comunale e devo dire, sinceramente, che, in un primo momento, avevo rifiutato. Ripensandoci però, in un secondo momento, mi sono detto: perché non provare, dopotutto il coraggio non mi è mai mancato. Ho affrontato situazioni molto difficili e, col volontariato, siamo riusciti a formare una forza coesa, quanto determinata, che, con grande sacrificio, ha affrontato , risolvendoli, molti problemi. Ho quindi deciso di accettare, mi metto in gioco per cercare di continuare, qualora dovessi essere eletto, un percorso, all'interno dell'amministrazione, che mi permetta di continuare ad occuparmi del nostro territorio, e dei problemi che lo riguardano, in modo ancora più attivo e più fattivo di quanto non abbia fatto fino ad oggi".