Pd: scissionisti alla finestra in attesa del verdetto di Anselmi

Leri: «Il commissario ascolta da un mese: anche un sordo avrebbe capito»

Gianni Anselmi

Gianni Anselmi

Carrara, 9 marzo 2017 - L’arrivo in città di Massimo D’Alema con la relativa investitura di Andrea Vannucci ha scombinato la scacchiera di quello che sembrava il percorso fatto del Pd. Gli scissionisti adesso stanno alla finestra per capire gli eventi. L’unica attesa era la scelta del candidato sindaco da parte del commissario Gianni Anselmi, ma la nascita di Dp ha riaperto lo scenario per i malpancisti di via Groppini e quanti sopportavano con disagio l’arrivo del tutor dall’alto. Forte di tutto questo, il segretario provinciale Cesare Leri interviene e tira le orecchie al commissario. «In questi giorni – scrive Leri – il Pd di Carrara ha mostrato una grande vitalità in occasione della campagna di tesseramento, raddoppiando gli iscritti e confermando la solidità della maggioranza che aveva eletto Raffaele Parrini. Registriamo con preoccupazione che l’attività del commissario, dopo più di un mese, non presenta risultati. Mentre i socialisti propongono di continuare sulla linea dell’amministrazione uscente e chiedono di condividere un loro candidato, il nostro commissario fa una campagna di ascolto. Anche un sordo avrebbe già sentito da tempo che la città chiede di voltare pagina, facendo ammenda degli errori e delle mancanze, per poter proporre soluzioni credibili. La ricerca dell’uomo della provvidenza, che riesca a mettere assieme chi parte da presupposti così diversi, rischia di creare sconcerto tra i nostri elettori. La sterile elencazione dei problemi e gli annunci di soluzioni mirabolanti, rischiano di allontanarci sempre di più dalla possibilità di ricostruire un rapporto sincero con la città che ci chiede serietà e senso della misura. La sensazione è che non si abbia coscienza della gravità del problema e si richiami lo spirito di appartenenza per poi sperare in soluzioni miracolistiche, mentre le elezioni sono ormai alle porte, noi siamo fermi e le opposizioni si fregano le mani».

Così mentre qualcuno non ha rinnovato la tessera ed è già al seguito del lider maximo per sostenere Andrea Vannucci e confezionare una lista che «dia risposte a chi non si sente rappresentato dal Pd attuale», c’è chi sta alla finestra. Fra questi Raffaele Parrini che, dopo che da Firenze gli hanno tolto lo scettro del comando, attende il pronunciamento di Anselmi per definire la sua scelta e si trova davanti a una decisione salomonica. «Da una parte sono sempre stato dalemiano, sostengo il candidato Vannucci, ma il Pd è il mio partito e lo strappo va ponderato». Altri invece continuano incontri carbonari e dopo essere passati da Vannucci alla corte di Anselmi senza alcuna difficoltà adesso si trovano di nuovo davanti a un bivio.