Aulla, cade la giunta. Arriva il commissario

Nove consiglieri si dimettono, cade il sindaco. ‘Solo una vendetta’

Magnani si è congedata con i suoi «fedelissimi» lanciando pesanti accuse ai chi le ha voltato le spalle

Magnani si è congedata con i suoi «fedelissimi» lanciando pesanti accuse ai chi le ha voltato le spalle

Aulla, 14 settembre 2016 - "Siamo stati sfiduciati per onestà». Con questa parole, Silvia Magnani ha salutato la poltrona da sindaco di Aulla, ieri sera, davanti alla cittadinanza, durante un incontro pubblico che ha sostituito il consiglio comunale. Adunanza saltata per le dimissione di nove amministratori arrivata poco dopo l’ora di pranzo: sette firmatari della mozione di sfiducia, più Roberta Semeria e Alessandra Colombo. L’amministraziione aullese di fatto è finita lì. «Idee in comune» invece era presente. Con la Magnani i suoi fedelissimi, ma è stata solo lei a parlare.

"Viviamo una giornata fondamentale per la città – ha esordito – voglio dire ai cittadini cosa è successo. I nostri principi di trasparenza e onestà non erano in sintonia con altre persone, da lì la mozione di sfiducia che porterà la città ad una paralisi amministrativa per dieci mesi. Non ho visto neppure la disponibilità del Partito democratico per evitarla. Me ne vado a testa alta perché chi ha tentato di sfiduciarmi non ha avuto il coraggio personale e politico di farlo davanti a tutti".

Parole al veleno sui presunti motivi che hanno spinto i consiglieri alla mozione di sfiducia. "Forse sarebbe stato sufficiente – ha detto – dare seguito alla richiesta da parte di un esponente della mia giunta di affidare l’incarico della redazione del regolamento urbanistico a un ingegnere di Reggio Calabria, che ha fra i suoi maggiori meriti il collaudo tecnico amministrativo dei lavori di consolidamento di una strada, quando Barani era sindaco a Villafranca. Così come non abbiamo consentito alla richiesta di variazione della pianta organica del settore urbanistica inserendo negli uffici urbanistica mariti, cognati, cugini e compagni o consentito a stretti parenti di firmatari di costruire case e ville in collina. Stessa cosa per l’applicazione di una sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti, per un danno erariale di oltre 145mila euro, facendo pagare al senatore Barani ed altri l’importo stabilito dai giudici. Questi due anni sono stati magnifici al servizio della mia città, ma anche molto impegnativi nell’amministrazione del quotidiano, delle emergenze e nel rifiuto delle forzature. Un ultimo ringraziamento lo voglio fare ai cittadini che mi hanno sostenuto sempre. Sono amareggiata dai comportamenti, ma non sconfitta. Ora ci rimbocchiamo le maniche. Perché io non scompaio, come qualcuno avrebbe voluto, ma lavorerò e lavoreremo, da oggi e per il futuro per Aulla".

Monica Leoncini