I medici lasciarono pinza in pancia: lui è morto, presentata denuncia per omicidio

Stefano Miniati, 57 anni, è deceduto a Cisanello per una emorragia

Stefano Miniati

Stefano Miniati

Massa, 23 giugno 2016 - E' morto all’ospedale di Cisanello, a Pisa, dove era stato ricoverato perchè non si fidava più degli ospedali apuani. E adesso l’avvocato Margara (che agisce su delega del suo collega Angiolini, attualmente all’estero) ha presentato denuncia, a carico di ignoti, per omicidio colposo. Protagonista di questa drammatica vicenda è Stefano Miniati, l’uomo che nel dicembre 2014 venne operato all’ospedale di Carrara. Ma i medici durante l’intervento si «dimenticarono» una pinza dentro la pancia dell’uomo, che allora aveva appena 57 anni. Tornato a casa, Miniati ben presto aveva accusato dolori lancinanti all’addome e dopo due mesi si era ripresentato in ospedale. Dall’ecografia fatta in fretta e furia al Pronto soccorso i medici scoprirono in pancia, con estremo stupore, una pinza lunga 18 centimetri.

Era nell’intestino da circa 2 mesi. Per toglierla fu necessaria una seconda operazione. La notizia fece scalpore e nel 2015 la Procura di Massa ha citato a giudizio nove persone: 3 medici, 3 infermieri e 3 ferristi. Ciascuno di loro, con varie funzioni, sarebbe entrato in sala operatoria, anche considerato che durante l’intervento c’è stato anche il cambio turno.

IL PROCESSO è iniziato da poco ma ieri la tragica notizia. Per curare quella che pareva essere una semplice emorragia, Stefano Miniati – che a Massa era molto noto per l’attività, sua e della sua storica famiglia, nel campo della fotografia – aveva chiesto di andare a Cisanello. Comprensibilmente lui degli ospedali apuani non si fidava più. La scorsa notte, la morte. E subito dopo la scelta dell’avvocato di sporgere denuncia a carico di ignoti. Cosa succederà adesso? L’unico dato certo è che tutti, dal Pm Roberta Moramarco che ha condotto la prima inchiesta, agli stessi avvocati dovranno attendere l’esito dell’autopsia. Sarà il medico legale, infatti, a stabilire se c’è un collegamento causa-effetto tra la pinza lasciata nello stomaco e la morte dell’uomo.

Se la risposta sarà negativa, la denuncia per omicidio potrebbe essere archiviata ma il processo per «lesioni gravi dovute all’omissione del controllo dei ferri usati durante l’operazione, in violazione alle linee guida emesse da Ministero e Regione» andrà avanti. Se invece per il medico legale c’è un collegamento stretto, la situazione si complica. I nove potrebbero essere tutti accusati di omicidio colposo e il nuovo processo potrebbe assorbire il primo. Ma dato che è comunque passato diverso tempo tra il primo intervento (quando qualcuno «dimenticò» la pinza) e la morte dell’uomo, potrebbero anche esserci due processi distinti. E i nove potrebbe essere chiamati a rispondere sia di lesioni gravi che di omicidio colposo. Decideranno i giudici.