Pausa caffé negli enti pubblici, il giro di vite si allarga; "Dirigenti, più rigore"

In Prefettura personale preoccupato per il «cambio di clima». Comunali in assemblea / PAUSA CAFFE' DIPENDENTI IN RIVOLTA

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Massa, 31 ottobre 2014 - Si sta allargando la «guerra» tra amministratori pubblici e dipendenti. Mentre a Palazzo Civico l’Rsu sta preparando il sit-in previsto per martedì, qualcosa si muove anche in Provincia e Prefettura. E il sindacato sta discutendo se organizzare proteste anche in questi enti. In Prefettura, in particolare, i dipendenti lamentano di dover pagare colpe di altri. «Striscia La Notizia» nei giorni scorsi ha consegnato un provolone ad un prefetto del Sud Italia dopo avere filmato i dipendenti di quella Prefettura in giro per la città dopo aver timbrato il cartellino. Questo fatto, unitamente al «giro di vite» imposto dal Comune ai suoi dipendenti, ha surriscaldato il clima. E il prefetto Vicaro, Anna Mitrano, avrebbe verbalmente sollecitato i dirigenti ad un maggiore controllo sulle eventuali assenze temporanee. Intendiamoci: nessuna nota scritta, ma un sorta di «passa-parola». Qualche dipendente si sarebbe già rivolto ai delegati sindacali protestando per il brusco cambio di clima. «Noi il caffè lo prendiamo in Prefettura, dove abbiamo da tempo la macchinetta – è la tesi difensiva –– e a forza di tagliare sul personale, siamo rimasti in 55, oltre ai 4 dirigenti. Lavoriamo e non andiamo a prendere il caffè in giro nei bar. Quindi non vogliamo pagare colpe di altri». Non è inutile aggiungere che la questione è già arrivata ai vertici dei sindacati di categoria. In Provincia, invece, siamo «allo stallo»: dirigenti e dipendenti attendono le decisioni del nuovo presidente anche su questa tema. E molti sperano che nel nuovo incarico si comporti come fa a Montignoso nella veste di sindaco.

TORNANDO IN MUNICIPIO, l’assemblea con sit-in si svolgerà martedì dalle 10,30 alle 12,30. Il testo firmato dai delegati sindacali è duro. «I veri problemi della città non si risolvono con atti demagogici e populisti, ma con azioni concrete ed efficaci» si legge nel testo dove si denuncia che «al territorio mancano i previsti strumenti urbanistici e la soluzione delle criticità legate al dissesto idrogeologico. Tutto ciò è riconducibile all’operato dei dipendenti? O è la classe politica che governa a dover concretizzare questi obiettivi? I servizi pubblici sono talvolta insufficienti non per l’operato dei dipendenti pubblici ma quasi sempre per scelte politiche inadeguate» Ribaltando le critiche, i dipendenti propongono di attivare «meccanismi per misurare e valutare le performance della classe politica e gestionale, contestualmente a quelle dei dipendenti che non si sono mai sottratti al giudizio della collettività. Ora invece con questa direttiva l’amministrazione ha leso la dignità e la professionalità dei suoi dipendenti». Il sindacato poi «fa le pulci» alla giunta rivelando che «molti locali sono inadeguati, alcuni accessi non rispondono alle norme che impongono l’abbattimento delle barriere architettoniche, gli automezzi della polizia municipale sono vetusti e inefficienti, mancano programmi adeguati alle necessità informatiche e manca un’adeguata formazione del personale. Come noi rispettiamo norme e regolamenti, altrettanto deve fare l’amministrazione verso i dipendenti e i cittadini utenti. Operiamo in uffici pubblici e le leggi vanno rispettate sempre e comunque da tutti». Nel suo «j’accuse» il sindacato denuncia inoltre che l’amministrazione comunale «ogni anno eroga migliaia di euro in premi di risultato al segretario generale e ai dirigenti mentre l’Ente è notevolmente sotto-organico (40% in meno)».