Paracucchi, malore fatale alla reception della Locanda dell'Angelo

Aveva 52 anni. La tragedia mentre parlava con alcuni clienti

Stefano Paracucchi

Stefano Paracucchi

Sarzana, 31 marzo 2015 -  Stava parlando con una coppia di clienti alla réception della «Locanda dell’Angelo». Improvviso quel malessere, le gambe che non riusciva più a muovere, la difficoltà a respirare. Loro sono corsi in cucina a chiedere aiuto, hanno trovato lo chef Mauro Ricciardi e la moglie Bruna subito accorsi. Erano circa le 10,30 di lunedì 30 marzo, la richiesta disperata di aiuto è partita subito. Nell’albergo sul viale XXV Aprile è arrivata l’ambulanza della Pubblica assistenza di Romito. Sembrava un malore passeggero, ma i militi si sono ben presto resi conto che le condizioni di Stefano Paracucchi erano molto gravi. Hanno cercato di rianimarlo mentre arrivava l’automedica del 118, ma né loro né medico e infermiere del reparto di emergenza sono riusciti a fare niente per salvarlo. Stefano Paracucchi si è spento così, all’improvviso, a 52 anni dietro al bancone dell’albergo ereditato dal padre e al quale ha dedicato la sua vita. In un attimo l’atmosfera ovattata della «Locanda» creata dal grande architetto Vico Magistretti si è mutata in dolore straziante. Il «patron» di uno degli alberghi più conosciuti del territorio ha chiuso gli occhi davanti alla moglie Maria Luisa Borghetti, che con lui ha condiviso l’impegno di mantenere alto il livello del luogo di «eccellenza» voluto negli anni ’70 dal padre di Stefano, il grande chef Angelo Paracucchi. Una morte inaspettata, forse provocata da un ictus o da un aneurisma, su cui ora dovrà fare chiarezza l’autopsia. Solo dopo l’esame autoptico sarà rilasciato il nulla osta per la sepoltura.

Una vita dedicata al lavoro quella di Stefano Paracucchi, coronata dall’amore per la moglie Maria Luisa e il figlio Eugenio raggiunto ieri all’Università dalla straziante notizia, alimentata dalla passione per la letteratura. Un uomo umile che tutti ricorderanno per la grande gentilezza, la cura e la passione con cui aveva raccolto l’eredità del padre, mantenendo fede alla ricerca continua della qualità e dell’eccellenza, sia nell’attività dell’albergo e del ristorante, sia nella gestione del negozio di alimentari che aveva rilevato anni fa in via Mazzini. Stefano era riuscito a mantenere intatto il fascino della «Locanda» pensata dal grande chef e progettata negli anni ’70 da Vico Magistretti come un dialogo tra il marmo delle Apuane e il mare, un «gioiello» di design sia negli esterni che negli interni, ideata come una casa accogliente dove non ci sono due ambienti identici. Un segno d’autore che aveva mantenuto anche in cucina, affidata due anni fa allo chef stellato Mauro Ricciardi che di Angelo Paracucchi era stato allievo. Nei primi anni ’70 Angelo Paracucchi aveva avuto l’idea di mettere un tetto alla sua cucina. Per il grande chef, uno dei primi a comparire in Tv, la cucina era come una fucina dove si modellano le sostanze organolettiche degli alimenti per realizzare un’ armoniosa composizione di sapori, colori ed odori. Fu un precursore in tutto, e il figlio Stefano proprio in questo periodo stava lavorando al progetto di rilanciare le sue ricette rilanciando la produzione di salse, creme e preparazioni alimentari secondo le minuziose indicazioni del padre. Nel 2013 alla guida del ristorante all’interno della «Locanda dell’Angelo» era arrivato lo chef di grande esperienza Mauro Ricciardi, ed è stato proprio lui uno dei primi ad accorrere quando ieri mattina Stefano Paracucchi ha avvertito i primi sintomi del malore che lo ha ucciso, lasciando nel più profondo dolore i familiari, gli amici e tutti quanti lo conoscevano. Alla moglie Maria Luisa e al figlio Eugenio si aggiungano le condoglianze della nostra redazione.