Il ministro della giustizia in visita al tribunale: "Sistema frustrato e uffici in affanno"

La presidente Cristina Failla ha presentato ad Orlando i progetti dedicati ai detenuti, alla messa alla prova e alle procedure on line / RENDITI UTILE ALLA COMUNITA' E PUOI EVITARI IL PROCESSO

Il ministro Orlando in visita al tribunale di Massa (foto Nizza)

Il ministro Orlando in visita al tribunale di Massa (foto Nizza)

Massa, 30 marzo 2015 - Il ministro della giustizia Andrea Orlando ha fatto visita al tribunale di Massa in occasione della presentazione di  tre progetti: quello per  i detenuti detenuti, attivato con il carcere di Massa e la prefettura, per il riordino degli archivi del tribunale e della procura grazie alle prestazioni di detenuti in affidamento ai servizi sociali o  ammessi al lavoro esterno; il progetto «procedura online» con il quale è possibile compilare e avviare via internet otto tipologie di istanze, senza ingolfare gli uffici giudiziari; infine la sperimentazione dell'istituto della messa alla prova con cui l'imputato  può ottenere la sospensione del processo (per reati punibili con il carcere fino a 4 anni) impegnandosi in lavori di pubblica utilità per lo svolgimento dei quali il Tribunale ha firmato una convenzione con i Comuni (se il percorso ha esito positivo, il reato viene estinto senza concludere l'iter processuale). «Non è casuale che questi progetti vedano protagoniste delle donne (sono donne la presidente del Tribunale Maria Cristina Failla, la direttrice del penitenziario e anche il prefetto della provincia) - ha commentato il ministro Orlando - che ancora hanno così poco spazio nella pubblica amministrazione e nella magistratura. Per rispondere allo stato di frustrazione che vive il nostro sistema giudiziario, occorre anche creatività organizzativa e qui l'avete avuta».

Il presidente del Tribunale Failla, nel ricordare al ministro il carico di lavoro che solo 15 magistrati devono accollarsi per la procura di Massa Carrara, con un organico sottodimensionato del 29% anche per il personale amministrativo, ha chiesto «attenzione e più risorse». «Gli uffici giudiziari sono in affanno - ha detto Orlando -, il nostro sistema è frustrato; siamo arrivati ad avere oggi 9.000 persone in meno che lavorano per la nostra giustizia, a fronte di 5 milioni di procedimenti in corso, molti di più di quanti ne conta la Germania, che ha una popolazione superiore alla nostra. Potrebbero arrivare nuovi fondi per i tribunali, nel corso del 2015 il ministero della giustizia diventerà gestore di fondi comunitari; non abbiamo fatto altro che chiederli, prima nessuno lo aveva mai fatto; ne avevamo richiesti 400 milioni, ce ne sono stati dati 100, di cui 50 milioni confermo andranno nell'informatizzazione dei processi penali». «In Italia spendiamo circa 3 miliardi per l'esecuzione della pena - ha concluso Orlando - e rimaniamo il paese con la recidiva più alta d'Europa; va da sé che il carcere non può più essere l'unico strumento della pena, come è stato fino ad ora».