Venerdì 26 Aprile 2024

Non era diffamazione: Lucio Barani assolto dai giudici

La corte d’Appello ribalta la sentenza di primo grado. Lo “scontro“ in campagna elettorale

Il senatore Lucio Barani

Il senatore Lucio Barani

Villafranca Lun igiana, 26 gennaio 2015 - Cose che si dicono in campagna elettorale. E, a volte, sfociano in battaglie a carte bollate. Una parola «di troppo» all’indirizzo di due concorrenti alle elezioni, aveva portato alla condanna dell’allora deputato Lucio Barani per diffamazione. A distanza di sei anni da quell’episodio la corte di appello di Genova ha annullato la condanna, assolvendo il parlamentare da ogni accusa. Un caso nato nel 2009 nel bel mezzo della campagna elettorale per le amministrative di Villafranca; durante un comizio Barani (candidato a sindaco) aveva accusato l’ex sindaco Fabrizio Antiga (poi scomparso) e il presidente del consiglio comunale Oriemme Tomellini di «avere posto in essere un ricatto» nei confronti di un candidato della lista dello stesso deputato. Si sarebbe trattato di un professionista che esercitava pur senza aver mai preso la laurea. Quella espressione Barani era costata a Barani una querela per diffamazione da parte degli stessi Antiga e Tomellini; in primo grado a Pontremoli era stato condannato a una multa di 500 euro oltre a un risarcimento danni di 2000 euro a ognuno dei querelanti. Ieri la corte di appello ha ribaltato quella sentenza sottolineando come Barani (difeso dall’avvocato Andrea Corradino di Spezia) abbia esercitato legittimamente il suo diritto di critica politica con l’utilizzo di espressioni nei limiti del consentito.

«Ho accolto con gioia la sentenza della corte di appello di Genova che mi ha assolto dall’accusa di diffamazione – il commento del senatore Barani – da parte mia ho sempre attribuito un significato squisitamente politico a quanto pronunciato da me o contro di me, in occasione degli appuntamenti elettorali. Credo che questi episodi altro non rappresentino che la normale dialettica politica, talvolta anche dura, che va giustamente garantita a tutte le parti in campo». Non manca però un pizzico di amarezza. «Mi resta solamente il rammarico – continua – per una causa durata anni per la quale hanno sofferto innanzitutto la mia famiglia, me compreso, ma anche, ne sono certo, le stesse persone che hanno inteso dare luogo a questo procedimento in sede giudiziaria, l’ex sindaco Fabrizio Antica e la presidente del consiglio comunale Oriemme Tomellini. Nonostante la spiacevole circostanza che mi ha costretto nelle aule giudiziarie in questi anni, ci tengo a evidenziare che non nutro alcuna forma di rancore nei confronti di quelli che considero degli ottimi professionisti. Ma non nascondo la gioia per essermi visto riconosciuto dal tribunale di Genova il mio diritto nell’esercizio della critica politica».

di Claudio Masseglia