Carrara saluta il cavatore morto sul lavoro: lo strazio dei quattro figli

Il dolore della moglie, il cordoglio del sindaco e la preghiera del sacerdote in chiesa durante la messa

Il funerale e, nel riquadro, l'uomo morto in cava

Il funerale e, nel riquadro, l'uomo morto in cava

Carrara, 26 novembre 2015 - «MIO FIGLIO aveva un cuore d’oro, era un bravo ragazzo, non dimenticatelo». È divorata dal dolore la madre di Nicola Mazzucchelli, il cavatore deceduto lunedì pomeriggio dopo esser stato colpito alla tempia da una perlina del filo diamantato, mentre stava lavorando in cava del bacino Calocara. C’è tutto il paese di Miseglia a salutare il compaesano. E sono stati in centinaia i colleghi di Mazzucchelli a dargli l’ultimo saluto, ieri mattina alla parrocchia della frazione a monte.

I Cobas si sono fermati per 8 ore, per poter degnamente salutare un collega caduto mentre stava lavorando. A celebrare la messa in una chiesa gremita fino all’ultima panca è il parroco di Miseglia Don Massimo Nocchi. Con lui ci sono anche don Cesare Cappè, don Bernardo Scusa, don Primiero Scortini e don Raffello Piagentini. Il ricordo più doloroso è affidato alla moglie Maura, che da oggi dovrà occuparsi da sola dei loro 4 figli. La compagna di vita di Mazzucchelli l’ha ricordato, come un gran lavoratore, un padre di famiglia perfetto, molto affezionato ai suoi figli, onesto e molto religioso.

Un abbraccio finale è stato dedicato dai suoi colleghi e un applauso ha salutato colui che ha lasciato la vita sul posto di lavoro. In chiesa anche il sindaco Angelo Zubbani che ha voluto esprimere il dolore della città tutta. Un mestiere, quello delle cave, che registra un bollettino di incidenti da far spavento. In 10 anni sono state 8 le vittime alle cave e un ferito ogni due giorni.