Mercoledì 24 Aprile 2024

Terrore in banca, rapina in pieno centro al Monte dei Paschi. Recuperati i 46 mila euro, un arresto

L'agenzia era piena di clienti. Inseguimento dei carabinieri. I racconti dei testimoni

L'intervento in piazza Aranci

L'intervento in piazza Aranci

Massa, 27 gennaio 2015 - Non hanno esitato a minacciare i cassieri, a impaurire la clientela, a puntare una pistola in direzione di una donna pur di accapparrarsi quanto era custodito nelle casse del Monte dei Paschi di Siena in piazza Aranci. Quarantaseimila euro il bottino con cui i due rapinatori sono riusciti a fuggire, mentre per tutto il centro città poliziotti e carabinieri si erano attivati in un’autentica caccia all’uomo. Per uno dei due – Francesco De Leo, torinese, quarant’anni – la fuga è durata bene poco. Non aveva fatto i conti con i carabinieri dell’aliquota operativa che, subito allertati, erano già alla ricerca dei due malviventi. Lo hanno intercettato all’angolo fra via Aurelia e via Dei Margini, lo hanno riconosciuto per quella borsa che portava con sé, per quel suo essere senza giubbotto e per quel suo camminare ostentando indifferenza. Nella borsa che custodiva è stata trovata l’intera refurtiva ed anche il naso finto e gli occhialoni neri che ha utlizzato durante la rapina, per ‘confondere’ le immagini che sapeva sarebbero rimaste impresse nelle telecamere di videosorveglianza. Lo hanno arrestato a meno di mezz’ora dalla rapina, scoprendo ben presto che quell’uomo aveva numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. E’ già accaduto che lasciasse Torino per compiere altrove rapine, si dice che siano circa una trentina. L’ultima l’aveva commessa in una banca di Camaiore e per quel reato ha scontato la sua pena nel carcere di Lucca. Del suo complice, invece, ancora nessuna traccia. E’ fuggito un paio di minuti prima di De Leo e, questo, lo ha favorito. E’ scappato a bordo di uno scooter che, sembra, sia stato preso ad un passante. Quel motorino è stato ritrovato pochi minuti dopo all’altezza dell’arcivescovado. Le indagini ora si concentrano sui tabulati telefonici di De Leo, sui suoi precedenti complici e sulle eventuali ‘amicizie’ e connivenze che potrebbe avere nel territorio provinciale.

I DUE sono entrati nella filiale gremita del Monte dei Paschi di piazza Aranci ieri mattina poco prima delle dieci. De Leo aveva il volto semicoperto da una sciarpa nera; il suo complice indossava un casco integrale. Uno dei due impugnava una pistola – che poi si è rivelata essere un’arma giocattolo – l’altro (probabilmente De Lei) i testimoni raccontano impugnasse un coltello anche se dalla prima visione veloci dei filmati di quanto accaduto all’interno della banca non sembrano esserci inquadrature del coltello. Di certo si sa che all’interno della banca, dove c’erano persone di ogni età, anziani e bambini compresi, ci sono voluti alcuni minuti prima che tutti si rendessero conto di quanto stava accadendo e che, inizialmente, sembrava quasi uno scherzo. Poi, è stato il panico. Un anziano si è sentito male e una donna è rimasta a lungo sotto choc perché sarebbe stata bersaglio delle minacce di ritorsioni di uno dei due rapinatori che chiedeva a gran voce che gli venisse aperta la porta della banca per poter uscire. C’è, poi, la storia coraggiosa di un uomo che, in un gesto istintivo, coraggioso e anche incauto, all’improvviso si è ‘attaccato’ al braccio di uno dei due malviventi nel vano tentativo di bloccarne la fuga. Immediata la reazione del rapinatore e i fimati delle telecamere di video sorveglianza testimoniano quell’accenno di colluttazione.

IMMEDIATO è scattato l’allarme e sul posto è arrivato un ingente schieramento di forze dell’ordine che stazionava a poche decine di metri – a palazzo comunale – a protezione della Giornata della Memoria e, in particolare, del sindaco Angelo Zubbani, che aveva firmato l’ordinanza di sgombero della sala del consiglio comunale di Carrara, occupato dall’8 novembre scorso. Lo sgombero è avvenuto all’alba di ieri e si temevano reazioni e proteste. Così, quando dall’agenzia della banca è scattato l’allarme in piazza Aranci sono arrivati a decine, fra carabinieri e poliziotti, mentre sul posto convogliavano anche le Gazzelle e le Volanti impegnate nel controllo del territorio e subito partite – ognuna con una particolare zona da scandagliare – alla caccia dei due malviventi. Un ispettore di polizia è arrivato fra i primi in piazza. A corsa. Ha visto in lontananza uno dei rapinatori fuggire e gli è corso dietro e lo ha fatto a lungo, e pur non riuscendo ad agguantare il veloce fuggitivo, ne ha seguito la traiettoria di fuga, favorendo il lavoro dei colleghi. E mentre i carabinieri hanno arrestato De Leo – che sembra abbia avuto, in caserma, un atteggiamento collaborativo – i poliziotti hanno ritrovato in un cassonetto dell’immondizia in via Simon Musico un giubbotto ed un coltello. Dovranno ora dimostrare che si tratta – come ipotizzano – di quello indossato da De Leo nel corso della rapina. Se lo sarebbe tolto durante la fuga per evitare di essere riconosciuto.