Lunigiana in piazza per difendere gli ospedali «montani»

Domani, alle 10,30, presidio davanti al nosocomio di Pontremoli. L’appello del sindaco di Tresana

Un reparto dell’ospedale con l’infermiere e un parente (foto di repertorio)

Un reparto dell’ospedale con l’infermiere e un parente (foto di repertorio)

Pontremoli, 27 novembre 2015 - «Dobbiamo impedire che il sistema sanitario toscano venga smantellato. I primi effetti della riforma voluta da Rossi saranno la riduzione dei posti letto per acuti, l’accorpamento dei servizi e la creazione di nuove poltrone».

Matteo Mastrini, sindaco di Tresana e vicepresidente dell’Unione delle comunità montane in Toscana, lancia così la manifestazione che si svolgerà domani mattina alle 10.30 davanti all’ospedale di Pontremoli. Secondo gli organizzatori del presidio, è qui che i residenti a Pontremoli e in gran parte della Lunigiana si riuniranno per dire no allo smantellamento degli ospedali.

L’approvazione della riforma del sistema sanitario regionale non é condivisa da gran parte della società civile (come dimostrato dalle firme raccolte per il referendum abrogativo) e neanche da un folto gruppo di amministratori pubblici. «La giunta Rossi ha approvato la riforma - prosegue Mastrini - ma prima che arrivi in consiglio regionale scenderemo in piazza».

«La riduzione del numero di posti letto per acuti, nei mesi invernali, porterà al blocco dei pronto soccorso, che non sapranno dove ricoverarli«, aggiunge Mastrini che sottolinea l’ evidente mancanza dei livelli essenziali di organizzazione che sono i requisiti minimi strutturali, tecnologici e funzionali delle strutture sanitarie. Per Mastrini la difesa degli ospedali montani, dei pronto soccorso e del sistema dell’emergenza sono questioni inderogabili.