La lizzatura affascina tutti: turisti e cittadini

Sempre più entusiasmo per lo spettacolo offerto dalla compagnia di cavatori doc FOTO / QUANDO IL MARMO SCENDEVA A VALLE CON I BUOI: RIVIVE A CARRARA IL FASCINO DELLA LIZZATURA

Si è ripetuto ai Ponti di Vara lo spettacolo della lizzatura (Delia)

Si è ripetuto ai Ponti di Vara lo spettacolo della lizzatura (Delia).

Carrara, 11 agosto 2014 - UN FIUME colorato di turisti s’arrampica per la salita che porta alle cave Fantiscritti dov’è stata allestita la platea della 22esima edizione della rievocazione storica della lizzatura dei marmi. I visitatori sono tanti: vengono da tutta Italia, ma anche dalla Francia, dagli Stati Uniti o dalla Russia. Non mancano i carraresi che ogni anno si raccolgono ad omaggiare una “scaglia” della loro memoria storica e della loro identità. Alle 9,15 di mattina il sole è già alto. I lizzatori iniziano l’antico rituale. È il momento più delicato: lo “stacco”, come viene chiamato, per inserire il blocco nella via di lizza. Dalle casse la voce del cronista spiega le fasi della discesa del masso di marmo da 25 tonnellate e ripete come un mantra i nomi degli uomini che compongono l’odierna Compagnia della lizza. Primo Serri, capo lizza detto “Bili Bis”, Matteo Lucchetti vicecapo lizza; i molatori Annibale detto “‘Nibalon” Lodovici, Emilano Lucchetti ed Andrea Dell’Amico.

Poi c’è “l’uomo voce” Giancarlo Quattrini detto “Ciak”, il supervisore molatore Angiolino Federici con i suoi 80 anni e Giuseppe Barbieri, Osvaldo Pegollo, Omar Tonelli, Luigi Lodovici, Giorgio Dell’Amico, Giorgio Spadoni, Franco Pasquali e Gianfranco Bergamini. Sono loro gli eroi della lizza e i detentori della nostra tradizione. La folla trattiene il respiro ogni volta che “l’uomo voce” urla la parola d’ordine “mola!”; il masso enorme scivola con irreale delicatezza sulle assi di legno unte di sapone e quindi giù per la discesa ripida di scaglie bianche. Ad ogni sosta il turista tira un sospiro di sollievo mentre dagli altoparlanti si sentono distintamente i dialoghi tra i lizzatori alle prese con il bestione in marmo. È una cantilena ancestrale in dialetto condita con intercalari coloriti tipici della nostra terra. Il blocco è fatto scendere con maestria e rapidità, ma non troppa per non rovinare lo spettacolo al pubblico che nel frattempo ha già cominciato a prendere d’assalto il gazebo allestito per la tipica “merenda del cavatore”. Pane, lardo e pomodori ed un bicchiere di vino rosso. Intanto l’ultimo sforzo dei lizzatori, le ultime grida ai molatori rimasti ai picchi per allentare le funi. Il marmo è arrivato a fine corsa e sembra riposare sul pavimento di scaglie e polvere della cava. 

L’applauso fragoroso per i lizzatori che salutano con i cappelli in mano e fanno inchini e ringraziano. Anche per quest’anno il blocco è arrivato a destinazione. Il presidente della fondazione Cassa di risparmio di Carrara, Alberto Pincione, che, in collaborazione con l’associazione Compagnia Lizzatori Carrara (insignita nel 2013 con il premio Eccellenza Città di Carrara) e con il supporto del Comune, ha reso possibile la rievocazione della lizzatura si definisce «soddisfatto della manifestazione che rappresenta uno dei motivi d’orgoglio della Fondazione. È un evento che ogni anno accresce d’importanza e che richiama sempre un maggior numero di turisti e questo non può che fare bene alla nostra città che riesce ad ottenere una visibilità mondiale».