Ciao Letizia, donna coraggiosa. Il dolore di tutta la Lunigiana / VIDEO

La giornalista di Sky Tg 24 lascia il marito e tre figli. Oggi i funerali

Letizia Leviti in una foto d'archivio (Pasquali)

Letizia Leviti in una foto d'archivio (Pasquali)

Massa, 24 luglio 2016 - E’ MORTA l’altra sera nella sua casa di Bagnone la giornalista di Sky Tg 24 Letizia Leviti. Aveva 45 anni ed era afflitta da un male incurabile, che ha combattuto per due anni con determinazione e speranza, ma alla fine il nemico ha avuto il sopravvento. Un perdita profondamente dolorosa per il marito Giovanni Varoli, amministratore delegato dell’ azienda «General Beverage» e per i tre figli Alberico, di 7 anni, le gemelline Agnese e Nicoletta di 2, che ora rimangono senza la madre. La notizia della scomparsa di Letizia Leviti ha suscitato commozione e cordoglio in tutta la Lunigiana dove aveva iniziato a scrivere dopo gli studi al Liceo Classico Vescovile di Pontremoli e la laurea in filosofia a Pisa. Aveva svolto il praticantato giornalistico nelle redazioni di Pontedera, Sarzana e Carrara de «La Nazione» e poi alla «Voce» di Rimini, diventando professionista poco prima di approdare nel 2003 a Sky Tg 24. Con questa rete, diretta da Emilio Carelli, ha maturato esperienze importanti, prima come conduttrice poi da «inviata di guerra» in Iraq, Afghanistan e Libano. E a lanciare ieri la triste notizia su Twitter, è stato proprio il suo ex direttore, che ha scritto: «Addio Letizia Leviti, amica meravigliosa, collega di grande talento. Resterai sempre nei nostri cuori @SkyTG24». Il sindaco di Bagnone Carletto Marconi ha espresso il cordoglio della comunità. «Siamo vicini con discrezione alla famiglia in questo gravissimo lutto che colpisce tutti coloro che conoscevano Letizia, persona conosciuta e stimata non solo come professionista, ma come persona». Letizia da anni presentava il Premio Bancarella, ma quest’anno a causa delle sue condizioni aveva rinunciato. Aveva comunicato questa decisione sofferta al Presidente della Fondazione Città del Libro Gianni Tarantola.

«NON RIESCO a parlare bene – aveva scritto – e non ce la faccio ad esserci per il Bancarella Non verrò perché anche un applauso mi farebbe male, ma supererò anche questa. Saluti a tutti. Presto uscirà il mio ultimo libro, il titolo ‘Una madre’, sarebbe bello presentarlo a Pontremoli». « La notizia della morte di Letizia Leviti ci ha sconvolti – ha detto Tarantola – era una persona splendida sempre pronta ad aiutarci per il Bancarella. Impossibile dimenticarla». A Carrara la Leviti era nota per aver presentato tante edizione di Convivere. Aveva una grande passione per la scrittura. Una delle storie di cui si era occupata in Iraq è diventato un libro, «Forse domani t’ammazzo» (2005) in cui ha raccontato i 58 giorni trascorsi all’inferno di Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino. Un altro caso di cui la Leviti si è occupata col libro «Storia vera di un poliziotto a Palermo» è quello di Bruno Contrada, dirigente Sisde arrestato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Originale la pubblicazione «Caraitali@: dalle missioni all’estero i nostri soldati raccontano» edito dal Centro Pubblicistica dell’Esercito. Due anni di lavoro per raccogliere la corrispondenza dei militari dell’esercito dai teatri operativi nel mondo con un indirizzo di posta elettronica dedicato. Recentemente aveva terminato la sua ultima fatica letteraria, un romanzo dove affiorano anche itinerari personali famigliari. L’amore per la madre Nicoletta, la struggente nostalgia del padre Fernando docente di inglese che troppo presto l’aveva lasciata: un libro profetico scritto «altrove» per consegnare ai figli un’eredità da non dimenticare. I funerali oggi alle 17.30 nella chiesa di San Nicolò a Bagnone.

N.B.