La finanza sequestra documenti in Comune a Carrara

L'indagine è per truffa: sotto tiro i progetti falliti al Tarnone e a San Martino

La guardia di  finanza  è tornata a palazzo civico per sequestrare le  carte relative al progetto turistico al Tarnone che non è stato realizzato per problematiche legate al bando di gara

La guardia di finanza è tornata a palazzo civico per sequestrare le carte relative al progetto turistico al Tarnone che non è stato realizzato per problematiche legate al bando di gara

Carrara 24 ottobre 2015 - Un altro terremoto giudiziario rischia di abbattaersi su palazzo civico. Ieri mattina la guardia di finanza ha sequestrato la documentazione relativa ai progetti Piuss (piani integrati di sviluppo urbano sostenibile) del Comune di Carrara. Le fiamme gialle stanno stringendo il cerchio delle indagini: i finanzieri hanno compiuto un altro blitz in Comune e stavolta non si sono limitate a esaminare tutta la documentazione relativa ai vari appalti legati ai Piani integrati di sviluppo sostenibile, finanziati dalla Regione Toscana. Gli investigatori si sono recati negli uffici del dirigente Pier Luigi Bessi (che non è indagato) che guida il settore attività economiche, progetti e finanziamenti comunitari e hanno requisito tutta la documentazione relativa ai vari appalti relativi al Tarnone, punto turistico e l’area mercatale.

Sono stati sequestrati, su delega del pm Alberto Dello Iacono, tutti gli atti collegati all’appalto del località Tarnone per la realizzazione di uffici di informazione turistica (gara da 1,3 milioni di euro). Le fiamme gialle avevano già visionato a novembre dell’anno scorso la documentazione e ora sono passati al sequestro. Al momento il reato di truffa contro ignoti ai danni della Regione Toscana. Già nel luglio scorso, sempre la Guardia di finanza era stata in comune a Carrara per visionare gli atti collegati al Piuss di San Martino che riguardava il recupero di un immobile di proprietà comunale per la realizzazione di un ufficio informazioni e accoglienza turistica a San Martino (circa 500mila euro l’appalto). E le indagini coinvolgerebbero anche un terzo dei quattro progetti Piuss che riguardano Carrara, ossia l’area mercatale da realizzare a Fossa Cava (progetto da 900mila euro).

 

Per quanto riguarda il Tarnone c’era stato un primo stop nella primavera del 2012 con la ditta aggiudicataria che si era ritirata dall’appalto. Il Comune aveva provato a correre ai ripari nel 2013, suddividendo l’oepra in due lotti, affidati il primo da circa 860mila euro a Ediltecna e il secondo, da circa 520mila euro, a un Consorzio di costruttori di Reggio Emilia. Per quanto riguarda invece il Piuss di San Martino, l’appalto è stato affidato dal Comune di Carrara alla fine di agosto del 2013 tramite gara con procedura negoziata alla ditta “Pinelli Giovanni” di Carrara che ha presentato un ribasso rispetto al valore a base d’asta dello 0,536% circa impegnandosi a eseguire l’opera per un totale, comprensivo di Iva al 21%, di 495.231 euro. Alla procedura negoziata erano state invitate altre 4 ditte, tre di Carrara e una della Lunigiana: Ediltecnica, “Tramontana Antonio e Gatti Stefano snc”, la società cooperativa Coaf e Arc Edil. A ogni modo dei tre progetti sotto osservazione (Tarnone, San Martino e Fossa Cava) al momento non ne è stato completato neanche uno. Come detto, le indagini per adesso sono contro ignoti ma si attendono sviluppi nelle prossime ore perché le fiamme gialle stanno passando al setaccio non solo gli uffici del comune di Carrara ma anche quelli della Regione Toscana. Pare che ad azionare la procura sia stata una delle ditte escluse dall’appalto.

Guido Baccicalupi

Francesco Scolaro