«L’Europa è madre o matrigna?» Stasera Caprarica sfida Brancaccio

Ieri sera al posto di Belpietro, tornato a Rete 4 per uno speciale su Nizza, Lenzi, che si è scontrato con Anzaldi

Il conduttore delle serate Luca Telese

Il conduttore delle serate Luca Telese

Carrara, 16 luglio 2016 - Si conclude «Carrara’s duels. Opinioni forti a confronto nella terra del marmo e delle passioni civili». La rassegna che tanto ha riscosso successo in città, volge ormai al termine. Domani mattina il palco-ring di piazza Alberica non esisterà più, e allora sarà il momento di tirare le somme per il format innovativo portato da Luca Telese (giornalista, saggista e conduttore televisivo) e Dianora Poletti (fino all’anno scorso presidente della fondazione «La Versiliana»). Ieri sera al posto di Maurizio Belpietro (giornalista e conduttore televisivo), dovuto rientrare alla base per uno speciale sull'attentato di Nizza, il giornalista Massimiliano Lenzi e Michele Anzaldi (deputato Pd e Commissione di vigilanza Rai), si sono scontrati sul tema «è la stampa bellezza!»: dopo aver parlato di internet, televisione, parola e fotografia, i duelli hanno affrontato - alla fine - anche il tanto dibattuto tema della stampa e dell’informazione cartacea. E questa sera c’è l’ultimo appuntamento, «Europa madre o matrigna?» che vedrà contrapporsi le opinioni di Antonio Caprarica (giornalista, saggista, profondo conoscitore della terra che ha generato la Brexit) a quelle di Emiliano Brancaccio (economista e saggista, da sempre avverso all’euro).  Grande successo per gli altri duelli in appuntamento, e soprattutto per il fuori programma: nonostante il dibattito «La guerra dei nuovi media» fosse stato aggiunto in un secondo momento, occupando il palco di lunedì, la folla si è riversata copiosa in piazza per ascoltare Marco Berlinguer, volato dalla Spagna per sostenere la potenza di internet, e Carlo Freccero, a sostegno delle ragioni della tv. «Internet – ha sostenuto Berlinguer – si impone nelle nostre vite con grande forza, ma non può essere paragonato agli altri media, perché riesce a toccare ogni ambito della nostra vita. Nato per i dissidenti, è finito nelle mani di chiunque, regalando qualcosa di nuovo e di utile alla nostra vita». Sulla stessa linea di pensiero, ma con un pizzico di scetticismo, Freccero ha controbattuto: «se decenni fa si parlava di rivoluzione, studiando il passato e guardando al futuro, oggi si pensa soltanto a obiettivi molto vicini, si guarda all’istante che viviamo: internet ci ha portati a questo, e spesso dimentichiamo che ognuno di noi ha bisogno di target diversi. La nostra epoca è pervasa dalla propaganda e dalla manipolazione da parte del potere, messe in atto con qualsiasi mezzo: l’utente deve, quindi, recuperare il pensiero critico. Fino a quel momento, rimaniamo delle scimmie che cliccano «mi piace» senza accrescersi mai»