"L’acquedotto? E’ un colabrodo"

Diktat a Gaia del sindaco di Tresana, Matteo Matrini: "Così non va"

 Il sindaco  Matteo Mastrini preoccupato per la situazione  dell’acquedotto nel suo territorio

Il sindaco Matteo Mastrini preoccupato per la situazione dell’acquedotto nel suo territorio

Massa, 29 giugno 2016 - L’ACQUEDOTTO è un «colabrodo»: non c’è pressione e spesso l’acqua esce dai rubinetti di casa col contagocce. Gaia si vede solo «per incassare le bollette» e gli interventi richiesti di manutenzione e miglioramento della rete idrica «sono rimasti nel cassetto». Non i disagi degli utenti che spesso non riescono nemmeno a fare una doccia calda perché venendo meno la pressione, la caldaia non entra automaticamente in funzione. Ma il sindaco di Tresana Matteo Mastrini non ci sta e sta per firmare un’ordinanza in cui intima a Gaia di fare il lavori necessari per gestire in modo ottimale il servizio. «Da un anno il Comune sollecita il gestore a predisporre interventi per l’emergenza idrica. In estate, con l’arrivo dei turisti, i nostri abitanti raddoppiano: in queste condizioni la pressione idrica, a causa delle condizioni della tubazione, diminuisce e gli utenti rimangono spesso senza acqua». Nonostante i richiami dell’amministrazione comunale le criticità «non sono state considerate» spiega Mastrini. Ci sono da svolgere opere di manutenzione dei serbatoi, sostituire e interrare tubazioni all’aria aperta. L’unico servizio funzionante è quello delle fognature.

«NON APPARTENGO al Pd – prosegue il sindaco – e non ho intenzione di aderire alle scellerate scelte di chi aumenta le tariffe e taglia gli investimenti. Nonostante la lievitazione delle bollette, gli investimenti non sono stati realizzati anche Gaia mal utilizza i soldi dei cittadini». Sotto accusa anche le botti d’acqua che vanno e vengono per alimentare acquedotti comunali all’asciutto. «Vorrei sapere quanto costa, ogni anno, versare litri e litri d’acqua negli acquedotti per l’emergenza idrica. Queste risorse potrebbero essere utilizzate per gli investimenti e per sostituire le tubazioni deteriorate». Poi ci sono le spese di gestione della società. «Lo scorso anno – prosegue Mastrini – la spesa totale per il personale di Gaia ammontava a 23 milioni di euro, con un aumento di quasi 1,5 milioni. La stessa quota di spesa per i servizi erogati. Parliamo di 476 dipendenti dell’ente pubblico che gestisce il servizio idrico. E le consulenze esterne ammontavano a 243.000 mila euro».  Ora la pazienza di Mastrini è finita. «

Se l’ordinanza non verrà rispetta, visti i rischi dal punto di vista igienico sanitario, mi rivolgerò all’autorità Giudiziaria. Non intendo trattare con nessuno: l’acqua è diventata una questione politica a causa dell’ingerenza del pubblico e nello specifico dei partiti. Questi interventi sono dovuti e mi occuperò di garantirle affidandomi a tutti gli strumenti previsti». E in vista c’è la preparazione di un referendum per uscire da Gaia e alcuni sindaci sono al lavoro per preparare il quesito. «Ma siamo in pochi perché tutti i primi cittadini del Pd sono contenti della gestione di Gaia...» . Infine Mastrini ricorda di aver presentato un ordine del giorno all’assemblea della società di gestione per bloccare nuove assunzioni. Se non sarà discusso «porterò la vicenda al vaglio della Corte dei Conti».