In sala parto al Noa stanze illuminate con la cromoterapia

Le donne possono partorire in acqua o sul letto matrimoniale. Ieri è andato via il primo nato: Nicolò

Brizzi, Monti, Ragusa, Carmela Leone con la piccola Asia, Sarzanini, Bay e Luzi (Nizza)

Brizzi, Monti, Ragusa, Carmela Leone con la piccola Asia, Sarzanini, Bay e Luzi (Nizza)

Massa, 27 novembre 2015 - Festa al Nuovo ospedale delle Apuane. Perchè se quando nasce un bambino è sempre festa, figurarsi se è il primo nato al Noa. I protagonisti del lieto evento sono tre: il piccolo Nicolò Mennillo, la neo mamma Valentina Muzio e papà Pasqualino. I genitori hanno entrambi 33 anni e vivono a Lerici. Nicolò è nato lunedì alle 12,40 e pesava 2,450 kg. La mamma era al Dipartimento materno infantile a Montepepe. E’ stata ricoverata dieci giorni poi il reparto, lei compresa, è stato portato al Noa. Poco dopo, una perdita di sangue ha rivelato il distacco della placenta e a fine mattinata è stato eseguito un taglio cesareo urgente. Nicolò è nato di 35 settimane e ora è in perfette condizioni, tanto che ieri è andato a casa con mamma e papà. Adesso al reparto materno-infantile tra partorienti e neo mamme ci sono 18 ricoverate. Hanno a disposizione una struttura nuovissima e l’equipe guidata dal dottor Antonio Franco Ragusa. Con lui lavorano la dottoressa Cinzia Luzi, direttore dell’unità operativa assistenza ostetrica, e la dottoressa Elisa Bruschi, responsabile organizzativa dell’area materna. Ma quando è nato Nicolò, in sala c’erano la dottoressa Rita Rossi e Ilaria Di Bono, oltre all’ostetrica Lucia Lipari.

Ma ad impressionare le neo mamme è la struttura. «Chi viene qui deve trovare una stanza simile a quelle di casa – spiega Cinzia Luzi – . Le macchine ci sono, devono garantire la sicurezza, ma sono nascoste negli arredi». La nuova area materno-infantile ha 6 sale da parto, di cui 2 attrezzate in modo particolare: una ha il letto matrimoniale su cui è possibile partorire; nell’altra c’è un letto tondo, come un fiore con i petali aperti. In quest’ultima sala c’è anche una vasca per la donna che vuol partorire in acqua. In più ogni sala ha una stanza con una bella doccia. «L’acqua calda è una sorta di analgesico naturale – spiegano i medici» .

Nelle altre 4 sale c’è un sistema di illuminazione con luci diffuse. E’ un progetto sulla cromoterapia nato grazie alla Fondazione Cassa di risparmio di Carrara. A redigere il progetto sono stati il primario e la dottoressa Luzi, la Fondazione l’ha scelto tra tanti e finanziato. Così Massa ha le uniche sale parto, in Italia, che si illuminano con le luci dell’arcobaleno. Tutti colori abbinati alle fasi del parto. Se guardi il soffitto, è come vedere il cielo sdraiati sull’erba, in mezzo agli alberi: vedi il cielo, i rami, le foglie. «E’ un gioco di luci – spiega la Luzi – studiato per rilassare con l’armonia dei colori. E ogni sala ha il nome degli elementi: acqua, fuoco, aria e terra. La sala col letto matrimoniale è luna, quella con la vasca, sole». Anche l’ultima nata nel vecchio reparto è partita ieri. Si chiama Asia Mancino, è nata lunedì alle 11,13. La mamma è Carmela Leone, papà Mancino Giuseppe; sono spezzini.

Andrea Luparia