I cacciatori tornano a sparare a merli e tortore

Mercoledì apertura anticipata della stagione venatorio. Il Wwf è contrario

Uno dei seguaci di Diana che mercoledì tornerà ad imbracciare il fucile (foto di repertorio)

Uno dei seguaci di Diana che mercoledì tornerà ad imbracciare il fucile (foto di repertorio)

Massa, 30 agosto 2015- Mercoledi’ i seguaci di Diana torneranno ad imbracciare i fucili. L’apertura anticipata della caccia da appostamento è stata autorizzata dalla giunta regionale dalle 6 di mattina fino alle 19. Attenzione però. Solo una minoranza di cacciatori si alzerà all’alba. Per la precisione solo quelli che nei giorni scorsi hanno sistemato vecchi e nuovi capanni.

Nella provincia di Massa-Carrara, infatti, si potrà sparare solo ad alcuni volatili, per la precisione a tortora, colombaccio, merlo, gazza, ghiandaia e cornacchia grigia. Tanto per capirci; neanche un colpo potrà essere sparato contro i cinghiali, malgrado gli sos lanciati da chi deve vendemmiare e vede l’uva a rischio. Particolare curioso. I cacciatori iniziano la stagione venatoria con un nuovo «sindacato»: la Confederazione cacciatori toscani che unisce Federcaccia, Arci caccia e Anuu, ovvero i migratoristi (i cacciatori specializzati nella selvaggina migratoria). Dei circa 4mila seguaci di Diana presenti in provincia, pare che la «Confederazione» ne rappresenti gran parte: circa 3mila. E Massimo Rossi, che fa parte del comitato organizzativo apuano della «Confederazione» (coordinatore provinciale è Carlo Romaneli) rivela che per la prima volta dopo anni la sua «vecchia» associazione, la Federcaccia, non ha visto un calo di iscritti «E questo malgrado che ormai cacciare costi carissimo, tra tasse e vincoli da rispettare – conclude Rossi».

Contro l’apertura anticipata è già intervenuto il Wwf Toscana. In una nota Guido Scoccianti, responsabile settore tutela fauna, scrive che «è una pratica illogica, dannosa e criticata da anni dal mondo scientifico. Grazie alle proteste delle associazioni ambientaliste e ai pareri del mondo scientifico, si è arrivati ad una netta riduzione delle giornate di preapertura, scese solo ad una, ma ancora la preapertura».

Andrea Luparia