Venerdì 26 Aprile 2024

Hanno costruito case e capannoni sopra i rifiuti

I siti sospetti individuati grazie alla tecnologia Lidar che scansiona le aree suddividendole in celle di un metro per un metro

La discarica dello stadio nel 1978 e... le costruzioni successive

La discarica dello stadio nel 1978 e... le costruzioni successive

Massa, 16 gennaio 2015  - Fra le 17 discariche autorizzate e presenti negli archivi di Arpat, Regione, Provincia e Comune di molte si è persa «memoria»: sconosciute, incontrollate e non monitorate. Sei furono addirittura “escluse” dal Piano regionale di bonifica del 1998: Stadio (70.000 metri cubi di Rsu), via del Duca (8.000, Rsu e inerti) Nuova Sanac (sotto il parcheggio del Carrefour, discarica incontrollata di rifiuti speciali), via Fattoria (vicino al depuratore del lavello, 8.000 metri cubi di Rsu), via Volpina (14.000, inerti e Rsu), viale della Repubblica a Ronchi (4.000 metri cubi, Rsu e rifiuti speciali). Mancano quasi sempre caratterizzazioni o monitoraggi ambientali e la perimetrazione esatta che consentisse un loro corretto inserimento negli strumenti urbanistici. Paradossale il caso della discarica dello Stadio alla fine di via dei Limoni: ex discarica comunale per Rsu gestita negli anni ’70 dalla ditta Langione utilizzata fra il 1971 e il 1978. Il volume di rifiuti interrati si stima attorno ai 70.000 metri cubi anche se Arpat nel ’96 scrisse solo 20.000. La discarica fu poi cementificata e rivenduta e sopra sono stati realizzate case e capannoni. Ma il terreno sta cedendo, probabilmente per l’assestamento dei rifiuti sottostanti. Inoltre la discarica si trova a meno di 100 metri dai pozzi comunali per l’acqua a uso potabile. Mancano caratterizzazioni, monitoraggi ambientali e le schede di Arpat sul sito tranne un’unica notazione alla “contaminazione da atrazina di dubbia provenienza.